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Fondi del caffè, un toccasana in cucina

I fondi del caffè sono generalmente considerati come scarti, ma non tutti sanno che questi ultimi godono di ottime proprietà benefiche, tra le quali ricordiamo la loro capacità di prevenire il diabete, l’obesità e alcune malattie cardiache.

Le proprietà dei fondi del caffè sono state scoperte grazie ad una ricerca condotta nella University of Southern Queensland, Australia, che ha pubblicato lo studio, presso la rivista di scienza biomedica Usa FASEB, guidata dal professor Lindsay Brown.

La ricerca, basata su test effettuati su topi maschi, alimentati con una dieta ad alti contenuti di carboidrati e di grassi per quattro mesi, ha subito fornito risultati interessanti. I ricercatori hanno infatti aggiunto solo nel corso degli ultimi due mesi, al regime alimentare degli esemplari cavia un 5% di fondi di caffè, aggiunta che ha delineato subito un miglioramento nelle loro condizioni di salute.

“I topi hanno ingerito grandi quantità di fruttosio, di latte condensato e di grassi saturi e di conseguenza sono diventati obesi hanno contratto alterata tolleranza al glucosio e danni cardiovascolari ed epatici, tutte condizioni che si verificano anche sugli umani. Quando abbiamo somministrato i fondi di caffè dopo otto settimane abbiamo visto tornare la pressione sanguigna al normale e il miglioramento della steatosi epatica. Abbiamo anche esaminato i batteri intestinali correlandoli alla riduzione in obesità e al miglioramento nella tolleranza al glucosio e nella pressione sanguigna sistolica.”, ha affermato il professor Brown nelle conclusioni dello studio, che attende ancora l’approvazione per effettuare una sperimentazione sull’uomo. Brown ha intanto iniziato a testare autonomamente i fondi di caffè su se stesso.

Il professore ha anche proposto dei metodi per inserire i fondi di caffè, previamente asciugati in forno a una temperatura di 60 gradi per una o due ore, nel quotidiano regime alimentarsi.
Il suo suggerimento è quello di aggiungerli all’impasto del pane o dei dolci, “non si noteranno cambiamenti immediati ma è probabile col tempo una riduzione dell’obesità e un miglioramento dell’ipertensione sanguigna”, conclude il ricercatore.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II