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Decreto Semplificazioni, tra commissari e Pil in discesa

Decreto Semplificazioni è ad un passo dall’approvazione. Arriva il via libera dal Consiglio  del ministri, ma intanto Bankitalia ed Unione Europea lanciano l’allarme crisi.

Decreto Semplificazioni, tra commissari e Pil in discesa

Il Decreto Semplificazioni diventa realtà.  Via libera al “salvo intese”, che porterà al decreto semplificazioni, dopo ben 4 ore di Consiglio dei ministri. Sarà soprattutto un decreto che riguarderà alcune opere pubbliche definite essenziali. Il cdm si conclude, in ogni caso, con un’approvazione di massima alla linea dei commissari che dovranno vegliare in parziale sospensione del codice degli appalti pubblici. Si è parlato, scrive l’Ansa, anche del Recovery fund dal momento che, proprio in vista di quei fondi, l’Europa ha chiesto garanzie su riforme strutturali. Potrebbe essere la volta buona, ed a pensarci sarebbe ancora una volta mamma Europa.

Come riporta l’Ansa ci sono, poi, state molte tensioni soprattutto riguardo il modello Genova: “Il dibattito in Cdm si accende [..] in particolare sulla possibilità non solo per i commissari ma anche per le stazioni appaltanti di agire. Per far fronte agli effetti negativi dell’emergenza Covid, in deroga a tutte le norme, tranne quelle penali, antimafia e quelle sulla sicurezza sul lavoro. Restano infatti le perplessità di Pd e Leu sulle deroghe, introdotte sul ‘modello Genova’.”

Economia in sofferenza: scende il Pil e Bankitalia alza l’allerta

“Oltre la metà della popolazione dichiara di aver subito una contrazione nel reddito familiare, in seguito alle misure adottate per il contenimento dell’epidemia. L’impatto è stato particolarmente severo per i lavoratori indipendenti”. L’Ansa riporta questa dichiarazione relativa ad un’indagine eseguita da Bankitalia.

Secondo questa indagine più di un terzo degli intervistati “dichiara di disporre di risorse finanziarie liquide sufficienti per meno di 3 mesi a coprire le spese per consumi essenziali della famiglia”. Questa situazione coinvolgerebbe per oltre il 50% dei disoccupati e dei lavori dipendenti con contratti a termine. Poco meno di un quinto dei lavoratori indipendenti si troverebbe nella stessa situazione.

Insomma la crisi economica inizierà a farsi sentire molto presto, probabilmente prima di quel che ci si aspetti. L’allarme lanciato da Bankitalia è secondo solo a quello dell’Europa. Secondo la Commissione europea il Pil italiano sarà in forte calo nel 2020: -11,2%. Un vero disastro che verrà mitigato, si prevede, nel 2021 e soltanto del 6,1%.

Sull’incertezza di questi numeri la Commissione fa sapere che “le stime di crescita restano soggette a rischi al ribasso, ed un crollo del mercato del lavoro protratto”. Insomma la ripresa non è del tutto certa.