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Cupola del Brunelleschi: i lavori nel 1420 a Firenze

La cupola del Brunelleschi è tutt’oggi un monumento simbolo di Firenze e della cultura del ‘400.

Si tratta della più grande volta in muratura del mondo costruita dall’architetto geniale Filippo Brunelleschi.

Nato a Firenze, nel 1377, Brunelleschi fu uno dei tre primi grandi iniziatori del Rinascimento fiorentino, con Donatello e Masaccio.

A lui si deve l’invenzione della prospettiva a punto unico di fuga o “prospettiva lineare centrica”.

Nel 1418, l’Opera del Duomo di Firenze, bandì un concorso pubblico per la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore.

Essa doveva coprire uno spazio ottagonale di 46 metri e poggiare su un tamburo di 54 metri.

Queste misure impressionarono i maggiori architetti dell’epoca. Fu Filippo Brunelleschi a proporre una cupola che oggi chiamiamo “autoportante”.

Ovvero una cupola che poteva sostenersi da sè, senza l’aiuto delle cosiddette “centine”, cioè impalcature lignee.

Pur considerato inizialmente folle, il progetto di Brunelleschi venne scelto, e il 7 agosto 1420 iniziarono i lavori di quella che, diversi anni dopo, Michelangelo definì la “grande macchina” del Brunelleschi.

La cupola si erge su un tamburo ottagonale forato da otto grandi finestre circolari.

Inoltre, esternamente, è segnata da otto nervature bianche marmoree sulle quali poggia una lanterna cuspidata stretta da otto contrafforti a volute.

La cupola del Brunelleschi è una doppia calotta.

Infatti oltre a quella esterna, un’altra interna funge da scheletro, sostenendo l’intera struttura.

La cupola esterna è realizzata con mattoni rossi posti a spina di pesce, formando così un’elevata che avvolge la cupola fino alla cima.

È qui che Brunelleschi pose la lanterna marmorea. I lavori però ebbero inizio nel 1446, pochi mesi prima della sua morte.

Essi proseguirono allora sotto la direzione dei seguaci: Michelozzo di Bartolomeo, Antonio Manetti Ciaccheri e Bernardo Rossellino.

La grande palla dorata venne commissionata nel 1469 ad Andrea del Verrocchio che il 27 maggio del 1471 la posizionò al di sopra della lanterna.

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.