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Cultura e spread, dalla crisi un’opportunità per il 2022

Nel 2022 è arrivato il momento di definire nuovi obiettivi e nuove opportunità, per la cultura e per il mondo intero. Le politiche che perseguano degli obiettivi più realistici e più green, la crisi di governo e la sensazione di incertezza.

La crisi di governo, e la generale sensazione di incertezza che oggi viviamo sono un’opportunità unica per comprendere che senza cambiare visione e modo di pensare l’Italia sarà costretta nella maledizione di un eterno ritorno. 

Nella vita di tutti i giorno si tende ad assumere una logica riguardo a tutto e una dimensione unilaterale, collegando causa ed effetto. Questo si identifica con la capacità di osservazione della nostra realtà ed eliminando le connessioni giocando un ruolo rilevante nella nostra vita.

Un esempio è il rapporto che lega la stabilità alla politica e al sistema finanziario internazionale.  Decidiamo sempre di vedere gli eventi secondo una logica lineare, anche in confronto allo spread, un’indicatore di sintesi, che riesce in parte a descrivere la complessità del fenomeno.

Il meccanismo dello spread è noto a tutti; più aumenta l’incertezza politica e più aumenta il rischio relativo ai nostri titoli di Stato, aumentano i tassi di interesse legati ad essi.

L’incremento dei tassi di interesse dei nostri titoli di Stato implica un maggior costo che il nostro Paese deve sostenere per finanziare il proprio debito pubblico e così aumenta il debito del nostro Paese, andando a peggiorare le condizioni finanziarie legate all’economia.

Incertezza politica e incremento del debito pubblico, implica un deterioramento del clima di fiducia delle imprese, soprattutto in momenti delicati come quello che stiamo vivendo, con un elevato livello di inflazione e con una condizione geopolitica instabile. La fiducia delle imprese e dei consumatori ha poi effetti diretti sui nostri comportamenti.

Il ruolo della cultura è chiaramente dirompente; non tanto il ruolo della cultura dei turisti che visitano le città d’arte e che popolano le statistiche che periodicamente rimbalzano nei telegiornali, sul web e nelle tavole rotonde.

Ad essere centrale è  la cultura intesa come “risorsa che abilita” alla strutturazione di un pensiero coerente con il nostro tempo; alla capacità di leggere e interpretare un testo; alla capacità di prestare attenzione a ciò che ci circonda.

È arrivato il momento di definire, per la cultura, obiettivi nuovi, coerenti con il nostro mondo, e attuare politiche che perseguano questi obiettivi.