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Covid-19, la distanza ora si può combattere

Non si fa che parlare di questa tragedia, di una vera e propria pandemia. E l’Europa rappresenta il nuovo epicentro del Covid-19. Un incubo senza fine, una sventura che si diffonde a macchia d’olio e colpisce ogni individuo, nonostante l’età media dei deceduti è 80 anni.

L’Italia, come altri stati europei, è chiusa in casa; e se prima di questa situazione lo smartphone era elemento attivo della quotidianità, ora rappresenta un effettivo compagno di vita onnipresente in questa quarantena forzata.

Gli uffici, le scuole, le università, l’intera socialità passano ad alcune applicazioni finora poco note, ed invece in questo momento utilizzate per restare in contatto e distruggere la distanza.

In questi giorni di isolamento, software per la didattica, per le videoconferenze ma anche per le feste virtuali fanno parte della classifica delle applicazioni più utilizzate. Google e Microsoft rappresentano gli sviluppatori più imponenti, ma in questo periodo così delicato anche realtà più piccole hanno la possibilità di mettersi in evidenza.

L’ambiente più abituato al supporto della tecnologia è certamente quello lavorativo. In questo contesto, diffuso è l’impiego di Skype, un’applicazione che da quasi vent’anni permette alle grandi aziende multinazionali e ai parenti distanti di conversare e vedersi senza problema.

Per sfuggire dalla pandemia, attraverso l’utilizzo di questo strumento, l’attività lavorativa non è impossibile. Lo stesso “Zoom“, che si scarica gratuitamente su telefono, tablet e pc, offre la possibilità di fare videochiamate tra molteplici utenti, in cui è possibile condividere lo schermo del computer.

Ad affiancarla, esistono alcune piattaforme, come Hangouts di Google o Teams di Microsoft, che sono adoperate per la didattica a distanza. Alternative sono la californiana Edmodo e l’italiana WeSchool, gratuita per scuole medie e superiori, che negli ultimi giorni è stata presa d’assalto da insegnanti e studenti.

Inoltre i giovani cercano un modo per stare insieme e WhatsApp, Snapchat e Messenger non bastano più. Si aggiungono alla lista Glide, con cui si chatta non con parole ed emoji, ma con videomessaggi, e HouseParty, un social in cui ci si incontra tra amici online, in video, per fare festa in una casa virtuale.