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Caro affitti: tende anche alla Sapienza di Roma

Spuntano le tende contro il caro affitti anche davanti alla Sapienza di Roma. Lo scopo è quello di attirare l’attenzione “sul problema della questione abitativa a Roma”.

I dati confermano che “oggi cercare casa a Roma è ormai diventata un’impresa, gli appartamenti disponibili costano in media 500€ e gli studenti fuorisede sono 40 mila, un terzo di tutta la popolazione dell’Ateneo”.

Gli strumenti che la regione mette a disposizione tramite il contributo alloggi e le borse di studio rimangono delle soluzioni temporanee ed esigue, e i soldi investiti per le residenze studentesche sono ancora troppo pochi“.

Leone Piva, il Coordinatore di Sinistra Universitaria, organizzatore della protesta afferma: “La situazione è ormai diventata insostenibile. Avere una casa a Roma per uno studente è ormai un privilegio che pochi si possono permettere, e chi è più in difficoltà è costretto a lavorare in condizioni estremamente precarie per poter mantenere il costo di un affitto. Crediamo che il governo, invece di investire nelle residenze private, debba invertire la direzione in tema di politiche abitative, attuando delle manovre che riescano ad appianare i prezzi degli alloggi, rendendo La sapienza e Roma degli spazi che siano realmente a misura degli studenti“.

Il commento della Rettrice dell’Università La Sapienza

Anche la Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, Antonella Polimeni, si è espressa sul caro affitti.

Si è dimostrata aperta al dialogo, ma adesso vogliamo i fatti, chiediamo un confronto vero“, dice Piva, commentando le parole della Rettrice. “Adesso vogliamo un tavolo con gli atenei e la Regione per affrontare l’emergenza abitativa e cercare soluzioni efficaci. La protesta non si ferma“, dicono gli studenti accampati nelle tende.

Conosciamo bene le criticità che la crisi abitativa porta sul diritto allo studio, soprattutto tra le ragazze e i ragazzi con redditi più bassi” afferma la Rettrice Polimeni.

“Per questo, sin dall’inizio del mio mandato, ho fatto quanto nelle mie possibilità per promuovere attività concrete per mitigare le difficoltà presenti: è stato istituito un fondo per finanziare contributi alloggio, sono in corso progetti di edilizia universitaria che metteranno a disposizione sul territorio romano, e in parte a Latina, oltre 400 posti alloggi già nei prossimi mesi. Queste misure si aggiungono a quanto l’Ateneo fa già in collaborazione con Lazio DiSCo, l’ente regionale per il diritto allo studio, per supportare gli studenti nella ricerca di alloggi attraverso convenzioni con strutture e agenzie affitto che vadano a garantire servizi di qualità, a costi calmierati. È questo l’auspicio anche per le nuove residenze universitarie che si realizzeranno con i fondi Pnrr e che dovrebbero portare i posti letto da 40.000 a 105.000 sul territorio nazionale. Bisogna lavorare insieme, anche tra enti ed istituzioni diverse, affinché questa non sia una sterile, seppur legittima, protesta ma diventi uno stimolo per tutti a fare meglio e più in fretta nella risoluzione di questa problematica” conclude.

La protesta di Ilaria 

La prima a protestare contro il caro affitti è stata Ilaria Lamera, accampata davanti al Politecnico. Ma a quella di Roma presto si uniranno altre proteste.

Il sindacato studentesco Unione degli Universitari ha lanciato una mobilitazione nazionale per denunciare la crisi abitativa e chiedere risposte dal Governo.

Lo slogan: “Senza casa, senza futuro“.

Oggi si è iniziato a protestare a Cagliari, domani a Torino, Firenze e Pavia.

Stiamo mandando una lettera alla ministra dell’Università e della Ricerca, in cui chiediamo un confronto e l’apertura di un tavolo per affrontare l’emergenza abitativa”. A direlo Simone Agutoli, il quale si occupa della questione abitativa per l’Udu.