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Campania, misure nuova ordinanza: più rigore e ambiguità

De Luca emana un’ordinanza che fa ritornare l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, così in Campania nel giro di brevissimo tempo si ritorna alla rigorosa attenzione che da un po’ era stata abbandonata. Di seguito le misure della nuova ordinanza.

Ecco che appena nel giorno dopo rispetto a quello in cui si era deciso di riaprire le porte per la maggior parte delle scuole italiane, i cittadini campani sono costretti a fare un passo indietro rispetto alla libertà che piano piano ci si stava riprendendo e che in realtà era tornata quasi completamente si potrebbe dire, se non fosse per la nuova abitudine – ormai estesa in ogni dove – di portare sempre una mascherina dinanzi alla bocca nei luoghi chiusi o a portata di mano se si va a fare una passeggiata. L’igienizzante che ormai è diventato l’oggetto tascabile preferito di tutti, insomma, si utilizzava ed era consigliato anche prima che tutta questa storia prendesse il sopravvento!

Così il neo rieletto presidente della Regione, affezionato compagno di quarantena ormai per tutti i sui governati, decide di riprendere un regime un po’ meno morbido rispetto a quello che aveva avuto vigore fino ad ora, e chiedere di rimettere responsabilità e qualche rinuncia di nuovo al primo posto.

Ecco quanto affermato dal presidente Vincenzo De Luca con riguardo alla nuova ordinanza:

Occorre ripristinare immediatamente comportamenti responsabili, a maggior ragione con l’apertura delle scuole” (…) “Se vogliamo evitare chiusure generalizzate è necessario il massimo rigore”.

Misure della nuova ordinanza

Viene dunque ripristinato da ieri, 24 settembre, fino al giorno 4 ottobre l’obbligo di portare la mascherina per strada anche all’aria aperta. Tale misura non risulta essere obbligatoria per: persone con patologie in base alle quali non sia possibile tenere la mascherina per un tempo prolungato, per i bambini fino ai 6 anni, e per coloro che individualmente dovessero svolgere attività motoria.

Ritorna inoltre l’obbligo di verificare che la temperatura non superi i 37,5 gradi per dipendenti ed utenti degli uffici pubblici aperti al pubblico, e di mettersi conseguentemente in contatto con il Dipartimento di prevenzione dell’Asl competente, nel caso in cui dovesse risultare necessario dopo il controllo dei sintomi.

Diviene poi di nuovo obbligo per i “titolari di esercizi commerciali, culturali, ricreativi, o comunque aperti al pubblico, non all’aperto” misurare la temperatura corporea prima dell’ingresso nei relativi locali e mettere a disposizione gel igienizzante, assicurandosi che gli utenti dei servizi rispettino le norme di sicurezza anti-covid.

Altro comportamento a cui tutti i cittadini campani dovranno tornare ad attenersi, com’è accaduto quest’estate, è quello di lasciare il nominativo “di almeno un soggetto per tavolo o per gruppo di avventori attraverso la rilevazione e conservazione dei dati con idoneo documento di identità”, per facilitare la ricostruzione di eventuali contatti nel caso in cui dovesse risultare necessario.

Ci si troverà dunque nei prossimi giorni a fare i conti con un rialzo della curva dei contagi già manifestatosi, e di conseguenza con sempre maggiori misure restrittive. Con riguardo a queste sarà chiaramente rivalutata la situazione dell’emergenza prima del termine delle misure della nuova ordinanza, in modo tale da garantire continuità se fosse necessario, o addirittura di intervenire con misure ancora più stringenti, sperando che non sia doveroso tornare invece a chiudersi in casa come lo è stato qualche mese fa.

Certo, non può fare a meno di notarsi che in molti comuni il numero dei contagi risulta essere all’incirca quello che praticamente allarmava i focolai le prime volte, con la gente che aveva paura anche solo di mettere il naso fuori di casa a causa del “vicino dell’amico dello zio” che forse era risultato positivo. Mentre oggi nelle stesse condizioni la gente sembra che abbia accettato in qualche modo la presenza del virus, consciamente o inconsciamente, che in qualche modo lo tema di meno, o più banalmente sia stanca di privarsi delle piccole cose del quotidiano.

Che il virus possa essere diventato meno aggressivo e quindi minaccioso? Può essere. Che la gente non si renda conto che i rischi invece siano al momento più o meno gli stessi di quelli di marzo, se non peggiori? Anche questa è un’ipotesi. Come quella in base alla quale, al di là di ciò che si dica, sia stata fatta una precisa scelta di convivenza, che non riesce ben ad entrare nelle logiche della percezione comune. Ma ciò che importa qui, lasciando a sedi più opportune la valutazione di dinamiche scientifiche e psicologiche relative al caso, è che ci si provi a mettere comunque sempre nella condizione di osservare attentamente i fatti in virtù di una – di volta in volta – pronta consapevolezza degli stessi.

Gilda Caccavale
Gilda Caccavale
1996 - Laureata e specializzanda in scienze politiche. Da sempre appassionata di scrittura nella sua potenzialità di condividere e trasferire sottili intuizioni e prospettive, o irripetibili combinazioni dell'essere. Fermare la "visione" significa assistere l'evoluzione, e m'illumina d'immenso!