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Autoefficacia: teorie e caratteristiche della self-efficacy

Il concetto di autoefficacia, noto anche come self-efficacy, riguarda la consapevolezza di riuscire a gestire determinate situazioni, attività ed aspetti relativi alla sfera psicologica e sociale. In altre parole, riguarda la percezione che abbiamo di noi stessi, di essere in grado di fare e di diventare qualcosa.

Da queste autovalutazioni e dalle convinzioni che maturiamo su noi stessi, si sviluppano delle valutazioni che portano alla definizione degli obiettivi.

Le mete che ci proponiamo sono collegate, alla percezione di cosa siamo capaci di fare e con quali strumenti.

Secondo alcuni studi, l’autoefficacia sarebbe simile ad un’organizzazione gerarchica di credenze con vari livelli di complessità, in relazione all’azione da mettere in atto.

Queste credenze hanno un impatto sull’apprendimento e sullo sviluppo delle persone.

Ogni credenza, e le sue conseguenze, rispondono a diverse situazioni, contesti e compiti; tali convinzioni orientano ed influenzano le performance di ogni persona, che, a loro volta, avranno un’influenza positiva o negativa da un punto di vista fisico, sociale relativo all‘autostima.

Ciascuna valutazione successiva alla performance influenzerà le credenze di autoefficacia della persona, incidendo sulla probabilità che quel compito specifico venga ripetuto successivamente.

L’autoefficacia è parte integrante del concetto di autostima, fossilizzata sulle convinzioni che il soggetto ha di se stesso. Il costrutto di autostima e di autoefficacia sono fortemente correlati tra di loro, tanto che si influenzano reciprocamente. C’è una relazione duale, in cui all’aumentare dell’una aumenta anche l’altra.

Autoefficacia: la teoria dell’apprendimento e teoria sociocognitiva

La formulazione teorica sull’autoefficacia deriva dalle teorie dell’apprendimento, dalla teoria cognitiva e da quella socio-cognitiva.

Le teorie dell’apprendimento, mosse dal desiderio di spiegare il comportamento, hanno approfondito lo studio del condizionamento e delle conseguenze di alcuni comportamenti.

Le teorie cognitive dell’apprendimento hanno inserito le cognizioni nei processi di generazione dei comportamenti e hanno evidenziato l’importanza dei guadagni e delle perdite che derivano da un certo comportamento, come un fattore determinante per la sua attuazione.

La teoria Socio-Cognitiva di Bandura considera il funzionamento degli esseri umani come il risultato di un insieme di influenze personali (cognizioni, affetti ed eventi biologici), comportamentali e ambientali.

Albert Bandura presenta il termine “modellamento” per definire quell’ apprendimento che si verifica quando il comportamento di un organismo che osserva si modifica sulla base del comportamento di un altro organismo, che svolge la funzione di modello.

Nella teoria di Bandura i pensieri e le emozioni incidono sullo sviluppo dei comportamenti, sottolineando come le aspettative personali e altrui riguardo le performance, abbiano una chiara influenza sui comportamenti e sull’apprendimento.

Quindi, i comportamenti e le prestazioni individuali sono soggetti al potere delle aspettative riguardo le proprie potenzialità.

Ad essere molto importanti, sono le interpretazioni e attribuzioni causali dei propri successi o insuccessi; queste hanno effetti importanti sulla propria autoefficacia e sulle performances.

La teoria dell’autoefficacia di Bandura approfondisce i processi di valutazione e di attribuzione causale.

Il processo attraverso cui le persone si autovalutano dipende anche alle attribuzioni causali. In buona sostanza, le persone cercano di fare senso agli eventi spiegandoli con una causa scatenante.

Di solito si attribuisce un successo ottenuto ad una causa esterna alla persona, come ad esempio la fortuna, o in alternativa ad una causa interna, come la perseveranza.

I processi psicologici approfonditi dalle teorie sulla self-efficacy

Queste teorie riportano che le credenze su se stessi, e quindi le le performances, dipendono dall’azione di quattro processi psicologici:

1) I processi cognitivi: che comprendono la valutazione delle proprie capacità, abilità e risorse, la definizione degli obiettivi.
2) I processi motivazionali: le credenze di autoefficacia influenzano l’auto-regolazione della motivazione;
3) I processi affettivi: la percezione della propria padronanza della situazione influenza l’attivazione emotiva e la risposta ad emozioni negative;
4) I processi di selezione: le persone con un’ elevata autoefficacia, per raggiungere gli obiettivi prefissati, sono proattive nel selezionare e nel crearsi un ambiente fisico e sociale che risponda alle loro capacità e risorse percepite.

L’autoefficacia, un aspetto importante, indispensabile per portare avanti un percorso di vita soddisfacente.