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Burnout: cause e caratteristiche dell’esaurimento lavorativo

Nella società odierna, l’aspetto lavorativo riveste un ruolo molto importante: scandisce il ritmo delle nostre vite, fa da contesto nel quale si strutturano relazioni e ci dà modo di sentirci efficaci e produttivi. Cosa accade, invece, quando si riscontrano difficoltà in quest’area? In che modo impattano sulle persone? Tali domande riportano alla alla sindrome da Burnout, una condizione di stress cronico e costante che si associa al contesto lavorativo.

La sindrome da burn-out deriva da una risposta dell’individuo ad un contesto lavorativo vissuto come eccessivamente stressante dal punto di vista psicofisico.

In questa situazione, l’individuo non ha i mezzi e le risorse adatte a gestire questa sensazione di esaurimento, fisico e psicologico.

Il lavoratore che vive questa situazione sente di non riuscire a superare questa situazione e si sente insoddisfatto dalla routine.

Nel corso del tempo, il burnout può avere come risultato un distacco mentale dal proprio lavoro, un atteggiamento di indifferenza, e di cinismo esasperato verso colleghi e superiori.

Il burnout può essere individuato grazie ad alcuni indicatori, tra i quali: un marcato senso di inefficacia e negatività, che possono evolvere in depressione e in altri problemi psicologici.

Le strategie per fronteggiare e superare il burn-out comprendono la psicoterapia cognitivo comportamentale, si incontra sullo sviluppo di nuove abitudini lavorative e e di strategie per la gestione dello stress.

L’etimologia del nome

Gli effetti di questa sindrome sono esemplificati dal nome che porta. Infatti, il termine inglese Burn-out che significa “bruciato”, “esaurito” o “scoppiato”.

l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), definisce il burnout come una sindrome che deriva da stress cronico che emerge e si sviluppa nel contesto lavorativo, tale stress non viene gestito adeguatamente.

Le caratteristiche di questa sindrome

Il burn-out è è contraddistinto da affaticamento, delusione, logoramento e improduttività che conducono ad un disinteresse per la propria attività lavorativa.

Il burnout è un processo multifattoriale che interessa sia i soggetti che la sfera organizzativa nella quale sono impiegati. Questa tipologia di esaurimento emerge da una condizione di stress cronico in un contesto lavorativo, nella quale il lavoratore percepisce un’iniquità di fondo, uni scompenso tra richieste, bisogni professionali e risorse possedute.

In genere, il burnout emerge gradualmente. Inizialmente, il lavoratore sostiene il carico di lavoro, per mantenere alto il proprio livello di performance.

Nonostante ciò, lo stress legato al lavoro, associato a poche possibilità di riposo, può comportare un senso di sfinimento.

L’insorgenza del Burnout

Il burnout, si sviluppa in modo silente: chi lo sviluppa non coglie i primi segnali, che comprendono malesseri quali: insonnia, cefalea, mal di stomaco, scarsa motivazione al lavoro.

Un tratto distintivo del burnout, riguarda il fatto che il lavoratore non riesce a recuperare le energie nonostante le possibilità di riposo.

L’intervento privilegiato per il trattamento del burnout è la terapia cognitivo comportamentale, la quale si propone di ripristinare le funzioni della persona ed instaurare un nuovo equilibrio.