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Appello internazionale per solidarietà alle donne afgane

La confusione sulle donne afgane e su ciò che le possono aspettarsi d’ora in poi c’è.

La tragedia che si sta consumando in Afghanistan nell’ultimo periodo ha inorridito il mondo.

Purtroppo dotto il precedente dominio dei talebani, le donne erano costrette a indossare foulard e copricapi dalla testa ai piedi. A loro era vietato votare, lavorare o ricevere un’istruzione dopo i 12 anni. Donne non erano ammesse in pubblico senza un tutore, se disubbidivano venivano picchiate, frustate e persino uccise per aver infranto queste leggi.

Le donne afgane hanno lanciato un appello internazionale, ecco cosa c’è da sapere sull’evento del 25 settembre

Le donne afgane accusate di adulterio furono lapidate a morte.
I talebani hanno anche una storia sulle donne schiavizzate sessualmente con i “matrimoni” forzati.
Non più tardi del mese di luglio, i talebani hanno ordinato nelle aree invase ai leader religiosi locali di fornirgli un elenco di tutte le donne di età compresa tra 15 e 45 anni, che si sarebbero “sposate” con i combattenti talebani.
Con i talebani che ora controllano Kabul, le donne afghane stanno pagando somme elevate per il burqa. Altri rischiano conseguenze orribili con il loro rifiuto di farlo.
Una studentessa universitaria afgana di 26 anni di nome Habiba ha perso il sonno preoccupata per il futuro della sua istruzione e della sua vita sotto il dominio dei talebani. “Se indosso il burqa, potrebbe significare che ho accettato il governo dei talebani”, ha detto, “invece io ho paura di perdere i risultati per cui ho lottato così duramente”.
Donne come Habiba sono tantissime e bisogna fare un appello internazionale per dare voce a queste donne che stanno perdendo diritti e che stanno portando sulle loro spalle sofferenze che non possiamo immaginarci.
Qual è il ruolo dell’Italia in questa situazione?
Cosa dovranno aspettarsi realmente queste donne?

Cosa c’è da sapere di più sul presidio del 25 settembre 2021?

Il presidio si svolgerà a Piazza Dante alle ore 18 in punto.
L’evento in piazza servirà per scoprire le crudeltà che non vengono riferite con Non una di meno Napoli.

L’evento servirà a sensibilizzare sulla situazione attuale delle donne afgane e per diffondere più consapevolezza su ciò che ancora oggi il mondo sta vivendo.