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28 febbraio 1953, scoperta la struttura del DNA

Ben 67 anni fa, James Watson e Francis Crick riuscirono ad identificare la struttura del DNA (acido desossiribonucleico), descrivendo, in modo completo, il meccanismo che conduce alla sua duplicazione.

Tale scoperta, annunciata il 28 febbraio 1953, permise loro di vincere, nel 1962, il Premio Nobel per la Medicina. Tuttavia, dietro le loro fondamentali ricerche vi è una lunga storia, fatta di esperimenti e studi, senza i quali i due statunitensi non sarebbero giunti a comprendere la natura di quest’importantissimo elemento.

Il primo ad isolare il DNA fu il biochimico svizzero Friedrich Miescher, il quale, nel 1869, individuò una sostanza microscopica contenuta nel pus di bende chirurgiche utilizzate. Decise di chiamarla nucleina, in virtù della sua localizzazione all’interno del nucleo.

In seguito, alcuni scienziati giunsero alla conclusione che il DNA risulta capace di trasmettere il codice genetico da un organismo all’altro. Esito ottenuto grazie a diversi  test condotti su microrganismi.

La scoperta di Watson e Crick ha però il merito di aver definito, in modo preciso, la struttura a doppia elica del DNA, costituita da due filamenti di unità ripetitive (dette nucleotidi) avvolti a spirale.

E ancora, ulteriori studi, i quali hanno consentito di approfondire l’interpretazione del codice genetico, permettendo di scoprire come l’organismo possa decodificare informazioni, al fine di sintetizzare le proteine necessarie al suo sviluppo.

È stato così possibile capire alcune funzioni operative dei geni e, da queste, apprendere le cause e la natura di alcune malattie, riuscendo dunque a sviluppare nuove tecniche per debellarle.

Insomma, un nuovo corso per la ricerca scientifica e una speranza per milioni di pazienti.