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Vittime delle armi chimiche, per non dimenticarle più

Oggi, 30 novembre, è la Giornata Mondiale della Memoria delle vittime delle Armi Chimiche. Questo triste evento è utile per ribadire il grande lavoro che l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW) svolge per eliminare completamente la terribile minaccia di queste armi, promuovendo invece pace e sicurezza.

Cosa sono le armi chimiche

Possiamo dire che già gli antichi utilizzavano le armi chimiche a scopi bellici. Quelle moderne però sono nate il 22 aprile 1915, durante la Prima Guerra Mondiale. In quell’occasione l’esercito tedesco, a Ypern, fece uso di gas di cloro. Le vittime delle armi chimiche furono più di 15.000. Da quel momento negli anni abbiamo assistito ad una escalation di violenza basata sempre di più sull’uso di elementi chimici e biologici.

Le armi chimiche sono armi di distruzione di massa, proprio come le armi biologiche e nucleari. Sono di diversi tipi e hanno differenti effetti tra loro: temporaneamente inabilitanti o letali, possono agire sul sistema nervoso, sull’apparato respiratorio o sull’epidermide. Possono soffocare, paralizzare, rendere ciechi, ustionare, con danni diversi anche in relazione all’esposizione delle vittime.

La Convenzione sulle Armi Chimiche

Il 29 aprile 1997 a L’Aja fu approvata la Convenzione sulle armi chimiche, un documento in cui i paesi del mondo si impegnano a non utilizzare più questo genere di arma a favore della pace e della sicurezza dei cittadini. Nacque così l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche, che ha il compito di verificare e proteggere i paesi del mondo da questa minaccia.

L’11 novembre 2005 è una data importante. Quel giorno si decise di istituire la Giornata Mondiale per la Memoria delle Vittime della guerra chimica. Il direttore dell’OPCW dell’epoca, Rogelio Pfirter, avanzò la proposta di erigere un monumento per commemorare tutte le vittime delle armi chimiche.

Il monumento si trova a L’Aja, in Olanda. Da quando è nata l’organizzazione, innumerevoli sono stati gli sforzi per contrastare questa tragica minaccia. Nel 2013 l’organizzazione ha ottenuto il Premio Nobel per la Pace.

Sensibilizzare i governi e l’opinione pubblica

Lo scopo di questa Giornata Mondiale è sensibilizzare l’opinione pubblica in generale, ma soprattutto i governi mondiali, visto che molti paesi ancora non sono d’accordo sull’abbandonare questo genere di armi distruttive.

C’è infatti il forte sospetto che alcuni paesi le utilizzino ancora o le possiedano, indipendentemente dalla loro adesione alla Convenzione. Stiamo parlando di Siria, Iraq, Malaysia, Sudan, Gran Bretagna, Corea del Nord, Russia e Stati Uniti.

Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.