Questore, la U.P.L. Sicurezza Napoli continua, sempre in un contesto di collaborazione e assunzione di responsabilità per le prerogative che ci sono state affidate dalla legge, a segnalarLe anomalie e forti problematiche che attanagliano la categoria partenopea.
In premessa osserviamo che la Sua strategia di dettare l’agenda delle relazioni sindacali sta certamente ottenendo i suoi frutti per quanto riguarda alcuni sindacati, certo comprendiamo che ascoltare chi oltre a sceneggiare non dice praticamente nulla è veramente deprimente.
Anche per questo le esprimiamo piena solidarietà.
Tuttavia noi che veniamo da una storia sindacale vera Le chiediamo, considerata la Sua enorme mole di lavoro, di indicarci un Suo collaboratore per segnalare, nell’ottica proprio di cooperazione e sostegno, tutte le situazioni che meritano un intervento di tutela della categoria, un responsabile da Lei indicato con delega piena attraverso il quale le organizzazioni sindacali si possano interfacciare immediatamente a garanzia di tutti gli operatori che portano lustro alla Polizia di Stato, anche con un numero di telefono dedicato, fino al 3 Aprile.
Ci consenta a tal proposito un suggerimento, qualora ritenga utile il nostro consiglio, di non indicare nessuno dell’ U.T.L. per evitare che si possa diffondere ancora l’idea che qualcuno o qualcuna possa teleguidare una o più sigle sindacali.
Sappiamo essere una voce di corridoio, da cui prendiamo le distanze, ma diffusa. Seggi elettorali, notizia del tappeto degli ascensori oppure della sanificazione degli uffici, eventuali assegnazioni di auto di servizio o posti letto senza averne pieno titolo.
Certo casistica, mera fortuna.
Ci consenta di continuare nella libertà di dirLe anche che sarebbe opportuno evitare qualcuno dell’Ufficio del Personale così, anche qui, da evitare l’idea che possa esserci la confusione dei ruoli tra amministrazione e sindacato.
Ritornando alla richiesta riteniamo che sia necessaria questa figura di raccordo nell’interesse della Polizia di Stato napoletana ben diretta da Lei, della salute dei poliziotti e della cittadinanza.
Per l’ufficio denunce riteniamo che sia necessario adottare delle soluzioni, in primo luogo da prendere in considerazione, l’alternanza lavorativa, prevedendo magari un orario 8/20 oppure 7/19 con 2 ore di straordinario, atteso che il divieto di circolazione imposto dal Governo ha drasticamente ridoto l’afflusso di cittadini.
Il secondo luogo, le segnaliamo che presso tutti gli uffici denunce non sono rispettati i dettami di una corretta tutela per la salute degli operatori a partire dalla distanza di sicurezza fra i
cittadini e gli stessi operatori e sembrerebbe che siano stati forniti DPI non idonei e non previsti dalla circolare ministeriale emanata dalla Direzione Centrale di Sanità in quanto appartenenti alla categoria ffp2.
Vorremmo avere contezza dal Datore di Lavoro chi ha la responsabilità del controllo dei DPI a norma di legge e chi ha materialmente autorizzato la distribuzione di mascherine facciali non previste dalla Direzione Centrale di Sanità.
Non creda a noi, verifichi di persona all’ufficio denunce in Via Medina.
Inoltre sarebbe opportuno che ci indicasse in che modo stia tutelando la salute degli operatori su strada ,volanti U.P.G.-S.P., volanti Commissariati , Digos e Squadra Mobile e quali dispositivi di protezione individuali stiano distribuendo da questa mattina.
Nell’eventualità non ci fossero, vorremmo avere contezza della tempistica e degli ordini che sono stati eseguiti, nonché delle autorizzazioni di spesa attraverso la Prefettura di Napoli.
Appare quanto mai insolito e curioso che a seguito delle straordinarie misure di emergenza previste dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche le ultime eccezionali di ieri sera, si possa trascurare la tutela degli uomini e delle donne della Polizia di Stato che sono oggi impegnati in uno straordinario compito istituzionale.
Infine riteniamo doveroso segnalare, che gli operatori in servizio presso i corpo di guardia della III Sezione N.O.P., non hanno sufficienti dispositivi di protezione individuale ed in particolare mascherine facciali ffp3 e non vorremmo che nonostante non siano stati forniti in maniera adeguata, gli stessi, nel caso in cui e, questo lo possiamo assicurare noi Questore che avviene quotidianamente, dovessero venire a contatto con cittadini infetti vista la pandemia appena dichiarata ed atteso che non sono né medici ne infermieri, dovessero indossare mascherine, anche non a norma come ad esempio quelle previste per la sala operatoria di colore verde da Lei stesso fornite, a tutela unica dell’incolumità della loro salute e dei familiari giovani ed anziani che a casa li aspettano dopo il servizio, auspichiamo che nessun funzionario o dirigente si permetta di redarguire, punire od ordinare di togliere tali dispositivi di protezione individuali per una questione di decoro o contegno, senza pensare che prima di essere poliziotti e servitori dello Stato sono anche uomini, padri, madri e figli, ricordando a noi stessi che chi è senza peccato scagli la prima pietra. In attesa di urgente riscontro, cordialmente La salutiamo.