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Teatro napoletano… “E fuori nevica”

Il teatro napoletano è da sempre sinonimo di bellezza e realtà. Sono tanti gli attori ed i registi che da anni si impegnano nella realizzazione di commedie o tragi-commedie pronte ad emozionare tutti.

Tra le più conosciute c’è sicuramente E fuori nevica, di e con Vincenzo Salemme.

Si tratta di un “commedia” che oscilla tra ironia e tragiche consapevolezze.

I protagonisti sono tre fratelli: Enzo, Stefano e Cico (Francesco) e in ultimo il notaio. Si tratta di: Salemme, Paone, Buccirosso e Casagrande, celebri attori napoletani, amati dal pubblico e dalla critica.

La storia ruota attorno ai tre protagonisti, uno diverso dall’altro, in una realtà dove si scontrano idee, pensieri, opinioni, turbamenti è una convivenza forzata.

Cico è il fratello “strano”, non si comprende bene da quale patologia sia affetto, ma poco importa perché è il personaggio che più fa ridere e sul quale si concentra la scena.

Enzo è il più sbalestrato, cantante sulle navi da crociera, rientra a casa dopo anni, a causa della morte della mamma, della quale si è sempre occupata l’altro fratello, Stefano, il più razionale dei tre. Un uomo risoluto ma fortemente turbato, fidanzato a “distanza”, con Dora. Donna che non entra mai in scena, e sulla quale l’occhio attento di Salemme più volte mette l’accento, con una clamorosa scoperta che lo spettatore scoprirà durante la visione.

Una convivenza forzata da cui parte la storia di una comunicazione mancata, resa possibile dall’accettazione della diversità di Cico e in un cui gioca un ruolo fondamentale il rapporto con il cibo.

Un successo trasversale quello della commedia di Salemme del 1994, diventata poi film. E fuori nevica è l’anatema di quanto accade all’interno della famiglia Righi, ossia il fulcro della vicenda. Tutto è reso difficile dalle molteplici identità di Cico che però, fa sorridere, smorzando i toni. Un ragazzo con evidentissimi problemi comportamentali, ma scaltro ed attento. Un personaggio curato in ogni dettaglio.

Una commedia che ben spiega i vari aspetti del teatro napoletano e che ha tanto da insegnare. Non sarà attuale, ma quei temi e quelle argomentazioni si ritrovano l’una dietro l’altra, come una concatenazione di eventi che non smette mai di sorprendere.

Una trama basata su una convivenza forzata dei tre fratelli, tutti ossessionati dalle proprie manie e dalle loro singolari follie, ma uniti dalla casa lasciata in eredità dalla madre.

Cico è il personaggio apparentemente più strano, perché realmente affetto da una patologia, ma in realtà anche Stefano e Enzo nascondono diverse problematiche. E fuori nevica è la rappresentazione di quanto la società, la vita in genere possa nascondere o trasformarsi in una gabbia di infelicità; i temi trattati sono: la malattia mentale, il confine tra follìa e normalità, l’eutanasia, la precarietà, la società. E tutto questo con leggerezza, nonchalance, senza fare prediche né pronunciare sentenze. Anzi, facendo ridere. E molto.

E fuori nevica è solo una delle tante commedie (dal retrogusto amaro) che compongono il repertorio di opere del teatro napoletano.

Una commedia sulla quale ancora oggi si riflette e grazie alla quale si ride. Anche quando: “Finisce il teatrino” che in realtà… non si conclude mai del tutto.