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Steatosi epatica, le cause e come intervenire

La steatosi epatica o fegato grasso in realtà corrisponde a ciò che il termine suggerisce: un accumulo di grasso nelle cellule del fegato. Il grasso è già presente nel fegato, ma quando questo supera il 10% del peso del fegato, allora si parla di steatosi epatica.

Questa condizione non sempre però causa un danno epatico. Nonostante questo, gli studiosi hanno riscontrato che in una percentuale che va tra il 2 e il 5% l’eccesso di grasso porta ad un’infiammazione del fegato e quindi ad un’epatopatia.

Steatosi epatica: le cause

Nella grande maggioranza di casi la causa si nasconde in un’alimentazione troppo calorica. Se oltre al fegato grasso il paziente mostra condizioni come ipertrigliceridemia, sovrappeso, obesità e diabete allora sarà necessario intervenire proprio su questo punto. L’infiammazione al fegato può essere causata anche dall’abuso di alcool (steatopatite alcolica) e portare a conseguenze molto gravi come la cirrosi epatica.

La sintomatologia

La steatosi epatica non ha una vera e propria sintomatologia, essendo per lo più silente. Il paziente di solito scopre di esserne affetto solo ad esami medici effettuati per altre ragioni. Solo quando la malattia peggiora si possono avere sintomi come affaticamento, calo di peso, debolezza e confusione.

Steatosi epatica: diagnosi

La diagnosi si effettua attraverso gli esami del sangue. Il grasso sul fegato talvolta è visibile anche ecograficamente, o attraverso Tac e Risonanza Magnetica. In ogni caso, il modo più sicuro di diagnosticare la steatosi epatica è eseguire una biopsia epatica ovvero asportare un campione di tessuto epatico con una siringa per analizzarlo poi al microscopio.

Il trattamento della malattia

Non c’è una vera e propria terapia per poter trattare la steatosi epatica. Di solito basta iniziare una corretta alimentazione e cercare di tenere un corretto stile di vita, praticando attività fisica ed eliminare i chili in eccesso. In ogni caso la ricerca sta tentando di individuare delle vere e proprie terapie. Gli esperti ritengono che alcuni farmaci usati per il controllo della pressione arteriosa possano rallentare la progressione della malattia.

Anche le statine, farmaci importantissimi che riducono i livelli di colesterolo e il rischio cardiovascolare, possono avere un effetto protettivo sul fegato. Infine, ci sono a disposizione alcuni farmaci che aiutano il fegato  a scaricarsi dai grassi (Vitamina E, Metformina, Pioglitazone e Silibina).

Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.