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Franco Zeffirelli: il maestro!

Addio maestro, anzi arrivederci perchè un artista che lascia delle opere meravigliose rivive ogni volta che di quelle opere ci si ciba e ci si emoziona. Franco Zeffirelli è stato prima di tutto un uomo di cultura immensa, poi regista, autore, letterato e amante delle belle storie, quelle che, appunto, metteva sul grande e sul piccolo schermo. Che fosse Shakespeare, Bizet, Verdi, Puccini oppure Bronte, Verga e Pirandello, il risultato non cambiava; c’erano da far conoscere storie tragiche, commoventi, spiritose e che meritavano di essere conosciute dal grande pubblico non solo del cinema ma anche e soprattutto del teatro, il vero grande amore del maestro? Allora erano da fare! Aveva la venerabile età di novantasei anni, dedicati per la loro quasi totalità all’arte, da quando esordì come scenografo in “Troilo e Cressida” di Luchino Visconti nel 1952 dando il via ad una carriera ricca di successi, onorificenze (in Italia e Gran Bretagna) e qualche delusione che non hanno però intaccato la sua voglia di proporre e sperimentare con cinema, musica, televisione ed opera lirica che lui considerava “un pianeta dove le muse lavorano assieme, battono le mani e celebrano tutte le arti”. Un personaggio di statura mondiale, amato e rispettato, che la grande platea italiana ricorda per film indimenticabili come “Storia di una capinera”, “Jane Eyre”, “Un tè con Mussolini”, “Romeo e Giulietta” e tra gli altri “Gesù di Nazareth” nel 1977 che ancora oggi resta “vivida esperienza iconografica” che calamitò miriadi di telespettatori in un progetto tra i più audaci della televisione pubblica, perfettamente vincente. Della sua malattia diceva che lo aveva fatto diventare più lucido, meno egoista ed ambizioso e guardava alla sua conseguente vulnerabilità come un regalo che gli ha fatto conoscere la modestia e l’umiltà, doti importantissime. Era un uomo di pace ma non per questo si tirava indietro se c’era da combattere e famose sono state le sue battaglie dialettiche, lui tifosissimo della Fiorentina, contro lo strapotere della vecchia signora nel calcio italiano: “…mi piacerebbe vincere uno Scudetto” diceva “…ma dipende dagli altri. La Juventus da sempre fa la padrona e solo lei sa quanto ha vinto grazie ai signori in giacchetta nera. Da quelle parti è dai tempi dei Savoia che vogliono comandare…”. Proprio così maestro; e nonostante siano passati anni e i colori delle giacchette non siano più nere, la sostanza resta ancora e desolatamente quella. Grazie di tutto.