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Reddito e Superbonus, a rischio nel Paese dei furbetti

Reddito di Cittadinanza e Superbonus sempre nell’occhio del ciclone.  Da un lato il Governo si adopera per fornire aiuti a popolazione e imprese dall’altro invece il popolo dei “furbi” studia il modo per appropriarsi indebitamente di quanto non dovuto truffando il resto d’Italia.

L’altissima corruzione imperante in Italia rende tutto più difficile fino a generare nell’opinione pubblica dubbi sul reale valore di quanto studiato dai governanti.

Dopo i mille scandali legati al reddito di cittadinanza, in questi giorni invece è la misura del Superbonus ad essere criticata dopo la scoperta di almeno quattro miliardi di euro di truffe varie.

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in difesa del Superbonus

A difesa del Superbonus si è schierato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Intervistato da  Rainews24 ha dichiarato: ”Credo che il Superbonus vada confermato”.

E aggiunge: “Come ha detto il presidente Draghi, vanno messe delle verifiche e dei controlli per evitare che ci siano truffe al Sud come al Nord”.

Uno step fondamentale: “Perché in questo l’italiano ha molta creatività e trova subito la creazione di valore in queste operazioni”.

Manfredi sottolinea che lo strumento del Superbonus: ”Ha molto aiutato l’edilizia che è il primo motore per la crescita economica”.

Prosegue: “La storia degli ultimi anni ci insegna che con l’edilizia si mette in moto tutta un’economia di prossimità che ricade sui territori”.

Uno sviluppo con conseguenze importanti: “La crescita dell’Italia è senza dubbio legata alla ripartenza dell’edilizia che porta anche un beneficio al miglioramento di un patrimonio edilizio vecchio e spesso anche degradato dal punto di vista ambientale ed energetico”.

Manfredi conclude: ”Non dobbiamo cadere nella logica del blocco preventivo che rallenta il Paese e spesso lo ha paralizzato”.

L’Abi chiede severità contro chi bluffa

Il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini spiega: “In caso di frodi dovrà rispondere esclusivamente il cedente originario assieme agli eventuali soggetti in concorso alla realizzazione dell’operazione fraudolenta”.

Ovviamente: “Nessuna conseguenza deve pertanto ricadere sull’acquirente in buona fede”.

Secondo Sabatini: “Occorre che siano chiariti in modo univoco le casistiche in cui trova applicazione il concorso di colpa con riferimento al Superbonus”

In conclusione: “Il tutto affinché la possibilità di utilizzare – correttamente – in compensazione i crediti d’imposta acquistati in buona fede non sia messa in discussione e non sia compromesso il buon funzionamento del meccanismo di cessione”.