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Pellegrini Napoli: 29 muore dopo un malore

Pellegrini: ragazzo di 29 anni morto questa mattina al Pellegrini di Napoli. Inutile i soccorsi, è morto mentre attendeva i risultati degli esami.

Un forte dolore toracico ha spinto un 29enne a recarsi all’ospedale Vecchio Pellegrini con mezzi propri per un controllo.

Il giovane poco dopo, mentre attendeva gli esiti degli esami a cui si era sottoposto, è spirato improvvisamente nel presidio ospedaliero della Pignasecca.

In tantissimi dal Pallonetto si sono recati all’esterno dell’ospedale per avere notizie, sino al tragico epilogo accolto con grande compostezza e immenso dolore.

Proprio mentre il giovane aspettava l’esito di alcuni esami appena svolti al Pellegrini, ha accusato il malore che gli è stato fatale.

Non è l’unico caso di infarto giovanile negli ultimi mesi.

Ad aprile 2023 un episodio simile è stato Domenico Cecere, ex portiere cresciuto nel vivaio del Napoli è morto a causa di un infarto all’età di 54 anni.

Il decesso è avvenuto mentre si trovava a casa dei genitori a Carinola, in provincia di Caserta.

Cresciuto nel vivaio del Napoli, di cui è stato terzo portiere in serie A nella stagione 1991-92, ha indossato tante maglie: Palermo, Nola, Turris, Bisceglie, Pescara, Fermana, Messina, Avellino, Cavese, Potenza, Gela e Siracusa.

I risultati più importanti li ha raggiunti in serie C1 vincendo i campionati con Palermo (92-93), Fermana (98-99) e Avellino (2002-2003) e i playoff con il Messina (2001) e due volte con l’Avellino (2005 e 2007).

Morti improvvise: cause

Non vi sono al momento cause specifiche per le morti improvvise, soprattutto in età giovanili.

Molto influente è il cambiamento climatico. È quanto riportato dagli ultimi dati Istat sugli indicatori demografici del 2022.

Nei quattro mesi con le condizioni meteo più critiche, gennaio e dicembre per il freddo, luglio e agosto per il caldo, sono concentrati 265mila decessi, quasi il 40% del totale, “dovuti soprattutto alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato nella maggior parte dei casi la popolazione più anziana e fragile, composta principalmente da donne”.

In quesi mesi, le percentuali di deceduti con un’età maggiore o pari ai 70 anni aumentano fino all’80,7% per gli uomini e quasi al 90% per le donne “proprio a sottolineare come questa mortalità più elevata abbia coinvolto soprattutto la popolazione più anziana”, spiega il rapporto.

“Se si esclude il 2020, contraddistinto dall’impatto pandemico, è opportuno rilevare – continua il testo – che delle quattro annualità sin qui riconosciute come caratterizzate da livelli di mortalità superiori all’atteso ben tre (2015, 2017, 2022) siano concentrate nell’arco di soli otto anni, mentre una soltanto (2003) risalga a venti anni fa.

Un segnale, apparentemente inequivocabile, di quanto i cambiamenti climatici stiano assumendo rilevanza crescente anche sul piano della sopravvivenza, nel contesto di un Paese a forte invecchiamento”.

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.