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Olanda: nuovo lockdown di tre settimane

Il Coronavirus continua a diffondersi in Europa. Olanda, Austria Germania e Romania sono soggette a controlli rigorosi. I numeri registrati da queste nazioni preoccupano gli scienziati italiani, perché solitamente i numeri europei sono predittivi di andamenti simili anche in Italia.

Il premier olandese Mark Rutte ha richiesto un lockdown parziale della durata di 3 settimane. Non è semplice dire se l’andamento del contagio da Covid in Olanda possa essere descritto come quarta o quinta ondata. Una cosa è certa, l’impennata di casi rilevati nelle ultime settimane costituisce un record per il paese europeo.

Per tale motivo, Rutte ha ripristinato le restrizioni che interessano negozi, attività di ristorazione e attività sportive per un periodo di almeno tre settimane.

Un ritorno al lockdown, anche se limitato, che sembrava archiviato. Tuttavia il provvedimento si rende necessario, dato che in Olanda i posti letto in terapia intensiva si riducono rapidamente, a causa del grande numero di malati di Coronavirus.

Il governo ha deciso che da oggi, 13 novembre, l’orario di lavoro di bar e ristoranti si concluderà alle 20 per almeno tre settimane, mentre i negozi non essenziali chiuderanno alle 18.

Gli eventi sportivi, invece, non saranno aperti al pubblico. Gli sport professionistici continueranno a porte chiuse, inclusa la partita di qualificazione ai Mondiali del 16 novembre che vede scontrarsi Olanda e Norvegia.

Le restrizioni in Olanda

Non sono state ancora comunicate le eventuali restrizioni per cinema e teatri. Anche i n Olanda è molto presente il fenomeno no-vax no e no Green pass che avevano dato vita a diverse proteste per le misure in atto, tali provvedimenti non sono riusciti a contenere il contagio.

I dati raccolti questo giovedì hanno mostrato che in Olanda sono stati 16.364 i nuovi casi di Coronavirus nelle ultime 24 ore. Circa un terzo in più rispetto alla settimana scorsa, nonostante sia stato vaccinato con due dosi l’82,4% della popolazione over 12. Questo rende chiaro la necessità di sottoporsi al richiamo, sperando che l’intervallo di 6 mesi presente in Italia possa bastare a mantenere la copertura vaccinale.