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Nora, scomparsa nella giungla della Malaysia, è morta

Il 4 agosto in Malaysia il letto di Nora Anne Quoirin, 15enne franco-irlandese disabile proveniente da Londra, è vuoto e la finestra della sua stanza aperta.

La ragazza è stata ritrovata morta. I familiari hanno provveduto al riconoscimento del corpo. Esso giaceva privo di vestiario a due chilometri circa dal resort di Dusun dove aveva soggiornato in vacanza coi genitori, in una riserva naturale, nello Stato di Negeri Sembilan.

Erano in vacanza solamente dal giorno prima, quando è scomparsa Nora, affetta da una patologia invalidante, la oloprosencefalia, all’origine delle sue difficoltà di apprendimento e che le rendeva poco agevole anche semplicemente muoversi, motivo per il quale la famiglia non riesce a credere ad un allontanamento spontaneo da parte della ragazza. Si procede perciò all’analisi delle impronte digitali della stanza dove la ragazza alloggiava.

Si era pensato ad un rapimento. Per trovarla erano state mobilitate 350 persone unitamente a una grossa mole di mezzi quali droni, elicotteri e cani addestrati, oltre agli investigatori appositamente accorsi da Francia, Irlanda e Regno Unito. Coinvolti agenti dell’esercito malese, Scotland Yeard ed Interpol.

Utilizzate allo scopo persino registrazioni della voce materna. Erano inoltre stati offerti in ricompensa 50.000 ringgit (ammontante a 12mila euro), ad opera di un’anonima personalità di Belfast per qualunque informazione utile al ritrovamento di Nora.

Le ricerche sono durate 10 giorni fino al tragico epilogo, quando la salma è stata scoperta da un gruppo di volontari in un burrone, martedì, nei pressi di un ruscello. Ciò ha reso difficile il trasferimento in ospedale, per cui è occorso un elicottero con un argano.

Nora sarebbe deceduta a causa della fame e dello stress, avendo trascorso 7 giorni nella giungla da sola. La morte risale a due o tre giorni precedenti al suo ritrovamento, avvenuta per un’emorragia intestinale. Sono state riscontrate delle escoriazioni sulle gambe che non farebbero però pensare ai segni di una violenza subita, saranno eseguiti dei test a disconfermare questa ipotesi.

Rosalba Caramiello
Rosalba Caramiello
Giovane psicologa clinica laureatasi all'Università di Roma "La Sapienza" ed educatrice, appassionata di giornalismo e fotografia.