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Napoli, rubano documenti a clochard e perde il reddito di cittadinanza

Napoli, clochard derubato di tutti i suoi averi rischia di perdere il reddito di cittadinanza. A denunciare il fatto è il consigliere della III municipalità di Carlo Restaino: “Un povero senzatetto derubato del cellulare, dei documenti e della carta del reddito di cittadinanza mentre dorme in strada. Si è recato in Municipalità per rinnovare la carta d’identità, ma non aveva i soldi per pagare le spese amministrative e adesso non può più incassare il reddito“.

Aggiunge: “Mi sono offerto di pagargli il rinnovo della carta d’identità. Purtroppo, non avendo da dichiarare una dimora stabile non ha potuto averla subito, ma gli abbiamo dato tutti gli elementi necessari allo svolgimento degli accertamenti, atti a stabilire l’effettiva sussistenza del domicilio, così da fargliela avere. Quando tornerà all’anagrafe, pagheremo noi i 22,50 euro per il rinnovo del documento di riconoscimento“.

Clochard derubato nel corso della notte, il consigliere Restaino: “Dobbiamo coltivare gentilezza”

Il clochard si è recato lo scorso giovedì all’ufficio anagrafe per chiedere aiuto. Nel corso della notte, come riportato dal consigliere, gli sono stati sottratti documenti, soldi e carta del reddito di cittadinanza. Prosegue Restaino: “Ho sentito le sue urla disperate. Sono entrato e ho visto questo ragazzo angosciato, risultato poi un senza fissa dimora, disperato perché non aveva i 22,50 euro per rinnovare la carta d’identità. Mi ha raccontato che gli serviva disperatamente perché percepiva il RDC ma che purtroppo, per colpa di qualche balordo criminale, non riesce più a prenderlo perché, mentre dormiva per strada, gli hanno rubato cellulare, carta del RDC e tutti i documenti“.

Vedendo una scena cosi triste mi sono offerto volontario per pagargli il rinnovo. Però poi purtroppo, non avendo una dimora (prima era in affitto, poi sfrattato), residenza o domicilio stabile (dato che si sposta continuamente) come per esempio, l’abitazione di un parente, il bar dove si reca tutte le mattine o, ancora, un ufficio postale nel quale ha una casella personale, non ha potuto averla”.

“Gli abbiamo dato tutti gli elementi necessari allo svolgimento degli accertamenti, atti a stabilire l’effettiva sussistenza del domicilio cosi da fargliela avere. Ho chiesto all’ufficio anagrafe di farmi sapere quando ritornerà così che possa poi pagargliela io con la mia carta. Come si dice? Hai un caffè pagato, in questo caso una carta pagata ma di vitale importanza. Scrivo questo post perché credo fortemente che l’osservazione di comportamenti positivi altrui possa creare esperienza, formazione e possa aiutarci a coltivare gentilezza“, conclude il consigliere.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.