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Napoli, occorre la speranza leopardiana per ripartire

È crollato tutto, ogni parte di questa dimensione è in frantumi, ciascun caposaldo del Napoli è sprofondato nelle viscere della distruzione. A quale certezza ora ci si può aggrappare? Eppure non siamo nel Seicento, nessuna rivoluzione scientifica, nessun sovvertimento e nessuna “fiumana del progresso” hanno spazzato via qualsivoglia verità. Niente è più sicuro, tutto è così effimero. Ma la speranza… la speranza è l’ultima risorsa dell’uomo ed è l’ultima a morire. Addirittura anche all’interno dell’ideologia di un poeta come Leopardi è presente il concetto, alquanto complesso, di speranza.

Questa fiduciosa attesa del bene è descritta, infatti, come un folle desiderio di felicità ed è relazionata in particolare alla ragione, suo opposto. Questo confronto, alla fine, mostra che “non v’è speranza nessuna per noi“, pensiero sostenuto nello Zibaldone dell’autore. La speranza, però, non abbandona mai l’uomo e, presente in ogni individuo, obbliga, in un modo bislacco, a continuare a sperare anche nei frangenti più delicati, più spinosi, nei momenti in cui non c’è effettivamente alcuna possibilità di salvezza.

Tutto ciò che ne’ suoi pensieri ha relazione al futuro, tanto più tende lontano, quanto minore naturalmente è lo spazio di vita che gli rimane“, tratto dallo Zibaldone. Una semplice e lampante dimostrazione di come sia usuale tentare di programmare il futuro in base ai propri desideri e come gli individui cercano di sperare in modo più profondo ed innaturale. Caro Napoli, quanta speranza nutri all’interno del tuo animo a tinte azzurre? Quanto speri di rinascere dalle tue ceneri di sconfitta e mostrare la tua vera indole? L’aggressività e la “cazzimma” sono sempre state le tue caratteristiche principali, è giunto il momento di scovarle e farle riaffiorare.

È stata, infatti, una settimana tormentata per il Napoli. Il poker incassato dalla Dea circa una settimana fa non è ancora obliato; il mancato approdo agli ottavi di finale di Europa League per mano del Granada, è stato un colpo basso, non uno semplice, ma quello del ko. Il derby con il Benvenuto simboleggia un nuovo punto di partenza, la rincorsa del Napoli alla qualificazione Champions è cominciata. Si tratta dell’ultimo obiettivo rimasto a mister Rino Gattuso, forse quello più importante prefissato ad inizio stagione. Quindici gare, sedici con il match da recuperare, per prenotare un posto nell’Europa che conta e riscattare una stagione a tutti gli effetti deludente.

Uno step alla volta, però, poiché per Ringhio c’è prima di tutto da mutare un trend angosciante. Più che trend, poi, si è trattato in realtà di uno scivolone, il quale ha fatto precipitare gli azzurri in un profondo e lugubre baratro. Bisogna annientare il Benevento, per ritrovare fiducia nei propri mezzi e per aggrapparsi al treno Champions, già partito da troppo tempo ormai. Con gli assenti pronti a ritornare a disposizione del mister, il Napoli dovrà giocare tutte le carte per il raggiungimento di un filotto di successi, utile per salvare questa stagione.

Rispetto all’ultimo periodo, però, la situazione è migliore, il tecnico calabrese, infatti, ha recuperato Hysaj e Demme, i quali dovrebbero partire comunque dalla panchina. Ospina e Mertens, invece, potrebbero scendere in campo dal primo minuto. Per quanto concerne la retroguardia, oltre il colombiano tra i pali, scalpitano per una maglia da titolare Rrahmani e Gholuam, Koulibaly e Di Lorenzo completeranno la difesa. Il centravanti belga, pur non avendo minuti nelle gambe, sarà probabilmente il centravanti del 4-2-3-1, con alle spalle i soliti Insigne, Zielinski e Politano.

Gattuso, dunque, è richiamato dalla sua antica vocazione offensiva, d’altronde i calciatori presenti in rosa sembrano essere adatti per questo tipo di gioco. Del resto, il Napoli di inizio stagione, che sfornò prestigiose prestazioni, presenta quattro calciatori offensivi. Gli elementi per riprovarci ci sono, la speranza, su suggerimento di Leopardi, è costantemente presente. L’inversione di rotta avverrà nel derby con le streghe?