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Napoli, lite per schiamazzi finisce nel sangue: accoltellato alla schiena 49enne

Ennesimo episodio di violenza giovanile a Napoli ieri sera: un 49enne è stato ferito alla schiena con un coltello in via Francesco Girardi. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della compagnia Napoli Centro, intervenuti sul posto, l’uomo, incensurato, sarebbe stato ferito al termine di una lite con alcuni ragazzi che sotto la sua abitazione stavano disturbando con urla e schiamazzi.

Napoli, 49enne accoltellato alla schiena dopo una lite per schiamazzi: prognosi di 10 giorni

Il 49enne è stato medicato all’ospedale Pellegrini per una ferita lacero contusa e giudicato guaribile in 10 giorni. Indagini in corso da parte dei Carabinieri del nucleo operativo della compagnia Napoli Centro.

Violenza giovanile fuori controllo nel capoluogo campano

La violenza, soprattutto da parte di giovanissimi, sembrerebbe essere ormai senza controllo nel capoluogo campano. Risalgono a due giorni fa gli sconcertanti dati resi pubblici dai carabinieri degli ultimi cinque mesi di attività: ogni 36 ore a Napoli un minore finisce in manette.

Sono circa 365, invece, le armi sequestrate dalle forze dell’ordine ai giovanissimi: 158 da taglio, 123 da fuoco e 78 di quelle definite improprie quali mazze, tirapugni, nunchaku ed altre per una media di tre armi confiscate al giorno.

Il comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, Generale di Brigata Enrico Scandone ha dichiarato: “I più giovani, purtroppo, non si rendono conto che portare un coltello non è solo un reato. E’ pericoloso per gli altri e per se stessi. Una lama può provocare gravi ferite o la morte di qualcuno. Puntando ai più giovani, stiamo attuando una campagna di sensibilizzazione e prevenzione. Anche nelle scuole. Invitiamo tutti, soprattutto i ragazzi, ad evitare il rischio dell’uso improprio di un coltello. Un coltello ferisce, un coltello uccide, un coltello provoca lesioni che possono essere permanenti. La vita non è un videogioco“.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.