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Mascherine griffate: l’accessorio must have del 2020

Negli ultimi mesi, le mascherine sono diventate un accessorio obbligatorio da indossare. Come è risaputo, quest’ultime sono la barriera protettiva più efficace per proteggersi da un eventuale contagio.

Durante il periodo di quarantena, abbiamo assistito ad un calo di vendite per quanto riguarda capi d’abbigliamento ed accessori. Al contrario, la richiesta di mascherine riutilizzabili o usa e getta è salita alle stelle, rendendole addirittura introvabili.

In realtà, questa barriera protettiva, in altre parti del mondo, come in Asia viene utilizzata quotidianamente. Infatti, molte aziende di moda asiatiche hanno lanciato linee di mascherine lavabili ed al passo con la moda del momento.

Di conseguenza, anche le case d’Alta Moda, in particolare quelle italiane, hanno iniziato a produrle. La prima azienda è stata Fendi, che ha lanciato la sua prima mascherina griffata, ad un prezzo di 190 euro. Nonostante il prezzo alto, questa proposta di Fendi è stata ben accettata dal pubblico, che l’ha resa sold out in poche ore.

Poco dopo, altri brand di lusso hanno preso esempio. Chi ha iniziato a produrle sono Gucci e Louis Vuitton. Entrambi hanno scelto di creare vari modelli con il logo del brand. Altri, come Balenciaga, hanno scelto di produrle aggiungendo il nome del marchio all’altezza della bocca.

Anche i franchising, hanno seguito lo stesso esempio. Zara, H&M ed Alcott non solo producono l’accessorio per i clienti, ma contribuiscono ad aiutare il personale sanitario facendo donazioni.

Non bisogna dimenticare anche le piccole aziende sartoriali, che spesso in modo totalmente gratuito, hanno prodotto mascherine per donarle ai più bisognosi.