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L’Italia senza mascherine: resiste solo la Campania

L’Italia senza mascherine. Il Paese vede il traguardo della riapertura del paese, due anni dopo l’inizio della pandemia.

Proprio nel giorno in cui si supera l’ennesima soglia simbolica, quella dei 150mila morti a causa del virus: finisce l’obbligo di utilizzare le mascherine all’aperto.
Una misura decisa con il decreto del 13 ottobre del 2020, dunque 16 mesi fa, quando a palazzo Chigi c’era ancora Giuseppe Conte.

L’Italia senza mascherine: Campania controcorrente, obbligo fino a marzo

Resiste la Regione Campania.  Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, invece, prosegue la sua linea di rigore.
L’obbligo della mascherine all’aperto resta per tutto il mese di febbraio.

E’ una scelta – si legge nell’ordinanza – dettata dal “particolare contesto geografico, demografico e sociale del territorio regionale.

La Campania, inoltre, resterà in zona gialla almeno fino al 27 febbraio e tutto questo, con l’attuale situazione epidemiologica, rende necessario fornire precisazioni per il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie”.

Nel resto d’Italia è l’inizio di un percorso che da qui alla fine di marzo, quando scadrà lo stato di emergenza.
Il percorso porterà ad un allentamento di tutte le altre restrizioni compreso il green pass, e che non è escluso possa avere anche un’accelerazione, con alcuni divieti che potrebbero cadere anche prima del 31 marzo.

Da oggi si può tornare a circolare per le strade di città e paesi con il viso scoperto anche se è obbligatorio avere con sé la mascherina ed indossarla nelle situazioni di assembramento.

Si tornerà anche a ballare, con la riapertura delle discoteche, il settore che è stato più penalizzato in questi due anni di emergenza.
Unica eccezione l’estate del 2020. Poi è rimasto sempre chiuso: dovranno mantenere una capienza del 50% al chiuso e si potrà stare senza la mascherina solo in pista.

Ma mascherine e discoteche sono solo i primi due step di quella road map annunciata dal presidente del Consiglio Mario Draghi per riaprire il paese.
Al momento ha altre due date: il 31 marzo, quando scadrà lo stato d’emergenza, e il 15 giugno, quando invece finirà l’obbligo di vaccinazione per gli over 50.

Sul primo punto l’orientamento del governo è quello di non prorogarlo, soprattutto se si confermerà il calo dei contagi e dei ricoveri e per evitare fibrillazioni nella maggioranza.