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La cacciata dei mercanti dal tempio: storia di Napoli

La cacciata dei mercanti dal tempio è un celebre affresco dell’artista napoletano Luca Giordano.

Il lavoro fu eseguito nel 1684 per la controfacciata della Chiesa dei Girolamini di Napoli.

La costruzione della suddetta Chiesa, è legata all’arrivo a Napoli dei padri oratoriani.

La posa della prima pietra è celebrata, simbolicamente, il giorno dell’Assunzione della Vergine del 1592.

Luca Giordano, Guido Reni, Pietro da Cortona sono solo alcuni dei grandi nomi degli artisti che contribuirono alla realizzazione delle decorazioni della chiesa napoletana, creando un insieme armonico e ricco. 

La cacciata dei mercanti dal tempio, si rifà all’episodio narrato dai Vangeli di Marco e Giovanni, quando il Tempio di Gerusalemme era invaso da mercanti e banchieri e Cristo scacciandoli lo rese luogo di preghiera.

Dal punto di vista della composizione degli spazi, l’opera dell’artista Luca Giordano è ispirata all’affresco realizzato da Giovanni Lanfranco raffigurante La piscina probatica nella Chiesa napoletana dei Santi Apostoli.

In tutte e due le opere infatti, la scena si svolge in un edificio aperto all’esterno, sostenuto da colonne. la scena si svolge in un edificio aperto all’esterno sorretto da colonne; nell’affresco di Lanfranco le architetture hanno una definizione definibile quasi classica, in quello di Luca Giordano invece la nube dalla quale si levano gli angeli inonda la scena con una forte luce, calda e dorata che si riflette sugli edifici dai colori pastello creando forti effetti di chiaroscuro. 

La cacciata dei mercanti dal tempio: storia e cultura di Napoli

Al centro dell’opera la figura di Gesù con il flagello tra le mani; ai lati si dispongono in fuga varie umanità dalle pose molteplici e dalle originali tipologie fisiognomiche.

La cacciata dei mercanti dal tempio è un’opera di rara bellezza, che si caratterizza soprattutto per il forte senso di movimento che la contraddistingue e differenzia dalle altre opere del tempo.

La scena è fluida e dinamica, tra la concitazione della fuga dei mercanti che cercano di mettere in salvo le masserizie e la sorpresa di chi si è appena accorto di quello che sta accadendo.

È impossibile non notare quanto l’architettura reale della chiesa partecipi alla definizione della finzione scenica.

Ricordiamo che proprio a Napoli, l’artista Luca Giordano, dopo aver viaggiato in giro per l’Italia, ottenne prestigiosi incarichi, nonostante la veneranda età. Proprio in città infatti, l’artista continuò imperterrito a rinnovare la sua produzione artistica, utilizzando siaforti contrasti chiaro – scuri come nelle tele alla Chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella, nella Chiesa dei Girolamini, nella Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova; dall’altro, fece ricorso a materie cromatiche più delicate, come quando decorò a fresco il cupolino della Cappella del Tesoro nella Certosa di San Martino.

Con La cacciata dei mercanti dal tempio Luca Giordano giunge ad un’implosione dello spazio, una sorta di risucchio del mondo esterno che confluisce nello spazio chiuso.

Nonostante come hanno più volte affermato gli storici dell’arte, Luca Giordano non fosse un uomo di cultura, può essere definito un uomo di grande cultura pittorica.

Si può dire che l’affresco realizzato nella famosa Chiesa dei Girolamini, il noto artista napoletano, sia riuscito a raggiungere non solo l’occhio attento di chi guarda, ma anche il cuore.