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Il riccio: una specie protetta in Italia

Il riccio è un animale, che le leggi italiane tutelano come specie protetta.

Infatti, l’uomo non può nè cacciare nè detenere il riccio in cattività.

Dunque, che tipo di animale è il riccio? Esso è un mammifero della famiglia Erinaceidae. In particolare, si specifica che il riccio ha caratteristiche simili ai primi mammiferi che abitarono la terra durante il Cretaceo.

A tal proposito, è importante specificare che le caratteristiche in comune sono:

  • la formula dentaria
  • conformazione del cervello.

Quindi, quali sono le caratteristiche principali del riccio?

In primis, le dimensioni: esso ha una lunghezza tra i 25 e i 25 centimetri  e un chilo di peso.

In aggiunta, si sottolinea che la coda è lunga solitamente solo 2,5 centimetri.

Inoltre, questo animaletto presenta un cranio allungato contenente un piccolo cervello, dedito principalmente ai segnali olfattivi.

Infatti, si ricorda che il senso più sviluppato del riccio è l’olfatto.

Esso ha un naso grosso e nero, molto mobile.

In aggiunta, si spiega che questi animali hanno anche ossa mascellari molto forti e una chiostra dentaria di 36 denti.

Invece, il corpo è tozzo, avente quasi  forma di pera, con zampe corte e piedi di cinque dita con unghie molto appuntite.

Altra importante caratteristica di questo tipo di animali è il colore degli aculei.

A tal proposito, si evidenzia che tali aculei in autunno e inverno sono di colore marrone scuro, mentre in primavera ed estate tendono a diventare di colore molto più chiaro.

In Italia, dove è possibile ammirare i ricci?

Nella nostra penisola, ci sono tre sottospecie di riccio:

  • nominale,
  • consolei
  • italicus.

In particolare, essi si trovano nella zona  tra la Sicilia e la Sardegna e nella zona del Triveneto, ovvero Venezia Tridentina, Venezia Euganea e Venezia Giulia.

Infine, si sottolinea che i ricci sono animali notturni e durante il giorno riposano nascosti nelle loro tane.