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Il 30 maggio: il mondo della filosofia piange Voltaire

Il 30 maggio del 1778 François-Marie Arouet conosciuto come Voltaire.
Si tratta di uno dei massimi esponenti dell’Illuminismo, mente illustre ancora oggi celebrato.
Una vasta produzione artistica quella di Voltaire, caratterizzata da opere chiare e contraddistinte da una forte ironia, comprensibile a tutti.

Nel 1778, anno della sua morte, il celebre filosofo aveva ottantatré anni e fu preso da un desiderio malinconico di nostalgia: desiderava vedere, anzi, rivedere, Parigi prima di morire. I dottori gli consigliarono di non affrontare un viaggio tanto impegnativo; ma Voltaire ribadì: “se desidero commettere una follia, nessuno me lo deve impedire”. Molto probabilmente Voltaire voleva morire lì dove aveva lavorato, dove era stato apprezzato, ma da cui era stato così a lungo esiliato. Voltaire venne arrestato e imprigionato alla Bastiglia (1717), dove qualche anno dopo viene nuovamente internato in seguito ad una disputa con il cavaliere di Rohan. Liberato ma sotto minaccia di un nuovo arresto, decide di andare il esilio in Inghilterra.
Le idee e le opere di Voltaire hanno ispirato e influenzato molti intellettuali della rivoluzione americana, come Benjamin Franklin e Thomas Jefferson, e ovviamente anche di quella francese, come Robespierre. Una mente eccelsa che aveva tanto da dire e da ribadire, fortemente concentrato su quelli che erano i principi del tempo, fatti propri, malleati attraverso una visione del mondo che potesse richiamare il destino e la quotidianità di chiunque.

Ricordiamo che l’opera più famosa di Voltaire, morto il 30 maggio del 1778, è Candido, scritto nel 1759; si tratta di un racconto filosofico volto ad analizzare le dottrine ottimistiche come quella di Leibniz. Nell’opera, Voltaire stitmatizzó la pretesa di vivere nel migliore dei mondi possibili.
Candido è una straordinaria lezione di filosofia, dove niente è lasciato al caso, all’interno del quale si possono rintracciare elementi ancora oggi confutabili.

Un intellettuale assetato di conoscenza, che ha saputo animate le grandi menti della storia.  Pienamente calato nel clima culturale del secolo dei lumi, è stato un esponente di rilievo dell’Illuminismo, mostrando interesse per ogni forma del sapere. Collaboró all’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, primo esempio di moderna enciclopedia. Le opere e il pensiero di Voltaire hanno ispirato i grandi pensatori dei decenni successivi