Il 25 gennaio del 1961 venne distribuito per la prima volta nelle sale cinematografiche La carica dei 101, uno dei film di animazione più conosciuti ed amati di sempre.
Il titolo originale era 101 Dalmatians, tradotto in Italia con La carica dei 101, prodotto dai registi: Wolfgang Reitherman, Hamilton Luske e Clyde Geronimi; in Italia il celebre film di animazione arrivò nel novembre dello stesso anno e fu sin da subito un grande successo.
Quei cagnolini bianchi con delle macchie nere, entrarono sin da subito nei cuori di chi li vide per la prima volta; il mondo si innamorava dei dalmata Pongo e Peggie, dei loro cuccioli e degli sgangherati padroni Roger e Anita.
Tra tutti i cuccioli, tre in particolare attirano l’attenzione degli spettatori: Lucky, appassionato di televisione, Patch (in italiano Pizzi), il più agitato e il grassottello Rolly, che ripete in continuazione: «Ho fame, mamma, io ho fame!».
La trama racconta le avventure dei dalmata Pongo e Paggy e del tentativo da parte di Crudelia De Mon, personaggio antagonista del film, di rapirli per usare il loro mantello per realizzare delle pellicce. Ricordiamo che la storia prendere spunto da un romanzo dal titolo I cento e un dalmata, scritto da Dodie Smith.
La carica dei 101 non è una semplice favola, ma è una vera e propria storia dai toni avventurosi e rocamboleschi, nato dall’interesse della Disney per gli animali.
Fu il diciassettesimo film prodotto dalla Disney, e dette vita ad un vero e proprio cambiamento nella tecnica di animazione; dopo il flop de La bella addormentata costato molto più degli incassi, si decise di usare tecniche più semplici e quindi non esose e che prevedessero un tempo di realizzazione breve. Un altro cambiamento ne La carica dei 101 è l’ambientazione, a differenza delle favole, non un luogo indefinito, ma una città perfettamente riconoscibile, Londra.
Sicuramente da quel 25 gennaio 1961, La carica dei 101 è diventato un grande classico, dando vita a tantissimi sequel e remake.
Walt Disney con La carica dei 101 capì che i disegni animati fossero troppo costosi ed anacronistici e dunque da allora furono utilizzati mezzi e strumenti semplici e che permettessero di ottenere un ottimo risultato senza troppo dispendio.