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Giuseppe Mazzini: filosofo, politico e patriota italiano

Giuseppe Mazzini morì a Pisa il 10 marzo 1872, ed è considerato insieme a Giuseppe Garibaldi padre della Patria. Patriota, filosofo, politico e un giornalista fu colui che per primo volle l’Italia una e libera.  

Ricordiamo che nella sua visione di patria, non c’era posto per i re. Così, anche dopo l’unità d’Italia aveva continuato la sua di esule perenne, di ricercato dalla polizia sabauda. Il suolo nazionale, che lui venerava come sacro, gli era precluso.

Nel 1831, quando è in esilio a Marsiglia a soli 26 anni, fonda la Giovine Italia, un’organizzazione politica che ha l’obiettivo di costruire un’Italia repubblicana e democratica.

Nel 1837 Giuseppe Mazzini, si trasferì in Francia, dove trascorse alcuni anni in solitudine, approfondendo il suo pensiero politico e la sua cultura letteraria. Dopo due anni, si dedicò nuovamente alla politica, dando vita alla cosiddetta “seconda Giovine Italia”, il cui programma prevedeva una maggiore partecipazione popolare. Rientrato in Italia nel 1848, fu a capo della Repubblica romana.

Costretto nuovamente ad espatriare, dal 1857 visse fra Lugano e Londra, finché nel 1870 e nel mentre organizzò una spedizione per liberare Roma: fu però arrestato e rinchiuso a Gaeta, da cui uscì amnistiato l’anno successivo. 

Mazzini aveva un’ampia visione dei complessi problemi politici del continente e non si limitava ad analizzare esclusivamente la situazione italiana. Egli riteneva che l’Europa avrebbe trovato pace ed equilibrio solo quando ogni popolo avesse avuto il proprio stato nazionale. Visione improponibile in Italia. 

Un’esistenza quella di Giuseppe Mazzini, durante la quale diede un contributo considerevole e determinante per la nascita dello stato unitario italiano. Storico di notevole spicco, dal valore culturale immenso, di cui ancora oggi si dibatte, positivamente e talvolta in modo critico. 

Sul sarcofago che ne custodisce la salma imbalsamata è scritto “Il corpo a Genova, il nome ai secoli, l’anima all’umanità” Giuseppe Mazzini.

Giuseppe Mazzini è riuscito sempre ad esser fedele alle sue convinzioni e conservare una “adaequatio” perfetta fra il suo pensiero e la sua azione, mai in contraddizione, sino al giorno della sua morte, il 10 marzo 1872.