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Flora e fauna protette, 3mila sequestri solo nel 2018

Secondo il Raggruppamento nella conferenza tenutasi per la presentazione del Calendario Cites (Convention on International Trade of Endangered Species) 2019, ovvero la convezione internazionale sulla fauna e la flora protette, il numero di sequestri di animali e piante protette, nel 2018, si aggira intorno ai 3mila.

Infatti, dall’inizio dell’anno 2018 al novembre dello stesso, più di 3mila specie di piante e animali protette e a rischio sono state sequestrati dai carabinieri.

Il commercio illegale di flora e fauna è un commercio di livello mondiale e con un giro d’affari di 20 miliardi di dollari.

Questo traffico illegale è una delle principali cause che stanno portando alla perdita di biodiversità nel mondo.

Infatti, ogni anno, milioni di specie diverse tra piante e animali vengono sottratte dai loro habitat e vendute, come oro, sul mercato nero.

In questo 2018 i carabinieri hanno eseguito  8.825 controlli in tutta la Penisola, che hanno posto sotto esame circa 34.575 esemplari tra piante, animali, parti e prodotti derivati.

Le forze dell’ordine hanno quindi contestato 159 illeciti penali, posto sotto denuncia circa 150 persone e 310 illeciti amministrativi, arrivando ad un totale di oltre 2 milioni di euro di sanzioni amministrative.

I controlli sono stati posti su circa 8.200 esemplari di animali vivi, di cui 4.800, prevalentemente rettili, come tartarughe di terra; 3.000 volatili, con una prevalenza di pappagalli e rapaci e 400 mammiferi tra felini e primati.

Per quanto riguarda il commercio di oggettistica varia ricavata dalle parti di animali, sono stati segnalati circa 24.000 pelli di rettili e mammiferi, 431 zanne d’elefante e altri oggetti in avorio.

Per quanto riguarda questi ultimi, il processo della natura sta, in un certo qual senso, provvedendo alla loro protezione.

Infatti, con una più selettività della specie, parafrasando Darwin, alcuni esemplari stanno reagendo alle forze deterministiche della natura e dell’uomo, come il bracconaggio, per cui, molti esemplari di elefanti africani femmine, stanno nascendo senza zanne.

Non si sà ancora se si possa parlare di mutazione genetica ma, queste nascite rappresentano un vero e proprio campanello d’allarme.

I controlli dei carabinieri, inoltre, non si sono fermati qui e hanno interessato anche 276.000 tonnellate di legname.