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Febbraio: il mese della purificazione

Il mese di febbraio ha una tradizione molto antica intorno alla quale esistono numerose curiosità, sia per quanto concerne l’etimologia del nome, che per quanto riguarda la durata minore rispetto a tutti gli altri mesi.

Partiamo con ordine. Generalmente si pensa che il suo nome derivi dal fatto che annualmente in questo periodo si verifichi il picco di febbre. Questa motivazione non è del tutto falsa, ma risulta un po’ troppo semplicistica.

Il secondo mese dell’anno fu introdotto dal re di Roma Numa Pompilio e il suo nome deriva dal verbo “februare” (purificare), in quanto esso è considerato il mese delle purificazioni, le quali venivano effettuate in onore della dea Febronia, protettrice delle febbri.

All’epoca di Numa Pompilio, febbraio era l’ultimo mese dell’anno e contava 29 giorni e ogni 4 anni 30. Successivamente, il mese di agosto, chiamato così in onore del grande Ottaviano Augusto, costituito da 30 giorni, era preceduto da luglio, il quale contava 31 giorni ed era il mese dedicato a Giulio Cesare. Dunque, per non creare disparità tra i 2 autorevoli personaggi del mondo romano, si decise di privare febbraio di un giorno, in modo tale che luglio ed agosto avessero la stessa durata. Di conseguenza febbraio è rimasto con 28 giorni e ogni 4 anni 29.

Come si può notare, febbraio è l’unico che varia la propria durata negli anni bisestili, aggiungendo un giorno. Alla base di tutto ciò vi è una teoria scientifica. La terra infatti per effettuare un giro completo intorno al sole impiega 365 giorni e 6 ore. Le 6 ore ogni 4 anni costituiscono un giorno completo di 24 ore che quindi va ad aggiungersi al mese più breve dell’anno.