sabato 27 Aprile, 2024
11.5 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Fase 2, l’esperto: “Così, inevitabili nuovi focolai”

La Fase 2, così com’è concepita, potrebbe portare a nuovi focolai secondo l’Oms. Chiude anche un reparto a Trieste: troppi gli operatori contagiati mentre a Lecce l’Imid.

Fase 2, l’esperto: così inevitabili nuovi focolai

La tanto attesa, agognata, Fase 2 potrebbe trasformarsi in un nuovo dramma. A ribadirlo è Ranieri Guerra, vicedirettore dell’Oms e membro del comitato tecnico scientifico,  a RaiNews24: “È quasi certo che con la Fase 2 ci saranno nuovi focolai – ha spiegato l’esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità -. C’è stata una valutazione del rischio molto approfondito, ed è assolutamente pericolosa. Intensa la discussione fra la commissione per la riapertura e il comitato tecnico scientifico per capire quali siano le implicazioni per mettere in sicurezza i lavoratori, compreso nel momento della mobilità”.

Un segnale d’allarme che, certo, un’accurata analisi del momento poteva portare anche senza l’attenzione di un esperto in materia. D’altronde i virologi hanno già avvertito di questo rischio  e la sensazione che una seconda ondata del virus possa essere addirittura più devastante della prima è una possibilità molto concreta.

Filo rosso tra Trieste e Lecce: chiusura per emergenza

Laddove l’emergenza sembra già aver fatto molti danni, nelle decisioni politiche e nella catastrofe sanitaria, spuntano due casi. Il primo, quello di Trieste, è un vero e proprio focolaio tra gli operatori: 5 medici e 9 infermieri si sono ammalati, il reparto di Medicina d’urgenza non ha potuto far altro che chiudere. A quanto sembra, l’origine proverrebbe proprio dal reparto stesso dell’Ospedale Cattinara di Trieste ove due degenti, per altri motivi, sono risultati poi positivi.

Altra storia è il caso dell’Imid di Lecce chiuso, come tutto il resto, dalla Regione Puglia. Un colpo forse sbagliato dalla politica, come denuncia dalle colonne de Il Fatto Quotidiano il professor Mauro Minelli, immunologo. L’Imid è, infatti, da sempre il presidio  pubblico più importante della regione per le malattie del sistema immunitario. Poteva forse essere utile in un momento del genere? Minelli crede di sì: “Il centro Imid di Lecce avrebbe potuto dare un contributo importante in questa emergenza: era un centro di eccellenza in cui si studiavano le malattie legate a disfunzioni del sistema immunitario, principale attore protagonista in questa battaglia contro il coronavirus”.

Attenzione alla Fase 2, quindi, perché già nella cosiddetta Fase 1 ci sono state poche buone notizie.