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Ebola, importante focolaio in Congo

Il primo del mese di agosto venne segnalata l’esplosione di un focolaio di Ebola all’interno della provincia di Nord Kivu, una tra le 26 province della Repubblica Democratica del Congo, il primo caso si ebbe a Mangina, permettendo però la diffusione del virus in altre parti del Nord-Kivu ed oltre, superando il confine con la provincia di Ituri, nel Nord-Kivu settentrionale.

Oggi, dopo quasi quattro mesi la prospettiva è drammatica.

I morti registrati ammontano a 200 unità e sono stati documentati 300 casi di infezioni.

“È la peggiore epidemia nella storia del Paese. Con 319 casi accertati e 198 morti, questo focolaio ha appena superato quello della prima epidemia registrata nella storia della Repubblica Democratica del Congo (una volta Zaire) nel 1976 nella provincia nord-occidentale di Yambuku quando ci furono 318 casi” in base a quanto affermato dal ministro della Salute Oly Ilunga.

Quella del Nord-Kivu risulta essere una regione di frontiera soggetta a continui spostamenti economici verso Uganda e Ruanda, e ciò rende più difficoltoso il lavoro delle organizzazioni internazionali e delle istituzioni locali.

Il rischio di trasmissione è elevatissimo.

Il programma di vaccinazione ha inoculato 25mila persone, ma sono anni che gli sforzi per delle istituzioni per la prevenzione della malattia nel vengono costantemente ostacolati.

Quasi la metà delle vittime proviene dalla città di Beni, di 800.000 abitanti, sita nella regione del Nord Kivu.


Esistono differenti specie di Ebolavirus, alcune delle quali, per contagiare l’uomo, deve effettuare lo spillover, ovvero il cosiddetto “salto di specie”.

Tramite uno degli ospiti naturali del virus, detto vettore, questo contagia l’uomo, che mostrerà di primo accanirti sintomi simil-influenzali.

I primi sintomi, del tutto atipici saranno poi seguiti da vomito, diarrea, eruzioni cutanee, sanguinamento interno ed esterno.

Affinché avvenga il contagio è necessario lo stretto contatto con una persona infetta, l’ebola si diffonde infatti grazie a piccole quantità di fluidi corporei.

L’infezione è spesso fatale.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II