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Chiude l’hub di Capodichino: “Esempio di organizzazione “

Chiude l’hub di Capodichino. A Napoli il Centro vaccinale fu inaugurato lo scorso 2 maggio nell’hangar Avio 2 della società Atitech. A sottolineare il ruolo “chiave” svolto dal centro vaccinale di Capodichino, capace di raggiungere punte di 6mila somministrazioni al giorno, è il direttore generale della Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva: “La scorsa settimana la struttura ha concluso la sua attività raggiungendo le 260mila vaccinazioni somministrate in circa 6 mesi.  Questo centro vaccinale interaziendale è stato uno dei più grandi d’Italia, organizzato nei 10mila metri quadrati dell’hangar con l’impiego di 150 unità di personale ogni giorno, 14 box di accettazione, 32 box vaccinali e infine l’area di attesa di sicurezza dopo la somministrazione del vaccino e due locali attrezzati per il primo soccorso”.

Lettieri spiega di aver “sentito il dovere, parlandone con il presidente della Regione Vincenzo De Luca, di fare un ulteriore passo per aiutare le istituzioni in un momento difficile”.

“Chiude l’hub di Capodichino, un’esperienza significativa, un esempio virtuoso di sinergia tra pubblico e privato che ha visto collaborare insieme l’Atitech, la regione Campania e l’Asl Napoli 1 Centro. Atitech adesso guarda fiduciosa al territorio e continuerà ad impegnarsi a fianco delle istituzioni per rispondere ogni volta che si renderà necessario” ha dichiarato De Luca.

Ciò nonostante il governatore ha aggiunto di non abbassare la guardia.
“Tuttavia registriamo un dato che deve preoccuparci. Ricorderete che stiamo registrando ormai da due settimane una tendenza all’aumento dei positivi. La meta di questi 654 sono non vaccinati. Questa metà di non vaccinati rappresenta quasi il 100% dei ricoveri ospedalieri e la totalità dei ricoverati in terapia intensiva”. “Dobbiamo prepararci ad una campagna di massa di vaccinazione con la terza dose. Io l’ho fatta e come vedete, toccando ferro, godo di ottima salute”.

“Oggi non abbiamo ospedali congestionati né un livello elevato di terapie intensive occupate. Proprio per questo non  dobbiamo fare in modo di entrare in una situazione di gravi emergenze. Servono prevenzione, comportamenti responsabili, uso della mascherina e una campagna di vaccinazione che faccia alzare la soglia di protezione rispetto al covid”.

“In altri Paesi d’Europa si cominciano a registrare altre varianti. Se non abbiamo una copertura vaccinale rischiamo di avere un’emergenza sanitaria. La situazione non è tale da farci stare completamente tranquilli. Non bisogna nascondere la testa sotto la sabbia”.

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.