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Casa d’Egitto a Parigi, domus aurea

Sta per essere costruita una casa d’Egitto a Parigi presso la Cité Internationale Universitaire de Paris. La struttura, completamente dorata, promette di illuminare l’intera città. Ad occuparsene è lo studio di architettura Stephane Malka, il quale ha infatti progettato per l’Ambasciata egiziana in Francia un compleanno residenziale completamente dorato ispirato alla cultura egizia.

Il nome del complesso è Golden City.

La Casa d’Egitto a Parigi si trova presso la Cité Internationale Universitaire e comprende anche un complesso residenziale con alloggi per studenti, sale studio, appartamenti per diplomatici, servizi e sale conferenze.

Il progetto di una città d’oro vuole rappresentare la cultura egizia, pertanto l’edificio creato da Stephane Malka comprende tutte le identità multiple che hanno caratterizzato il paese nei secoli, dal Basso e all’Alto Egitto.

“Un sole eterno “Nella religione egiziana, Khépri è la prima forma di divina apparizione distinta dal caos primordiale; È il sole del mattino, una forma del dio-sole.” (Enciclopedia Universalis ) Questo concetto complessivamente forte crea una relazione ultra contemporanea con il suo contesto immediato in termini architettonici, problemi climatici, resilienza e inclusione, e stimolerà la coscienza collettiva, mentre disegna sulle radici di una nuova modernità. Pertanto, questo progetto segna la riconciliazione di nozioni che sembrano in primo luogo antagoniste: il monumentale e il frazionario, l’eredità e la modernità, la massa e l’evanescenza” afferma Stephane Malka.

Golden City è costituita dalla sovrapposizione di 42 sistemi di blocchi megalitici dorati prefabbricati, i quali rappresentano i nomi delle 42 province dell’antico Egitto, contemporanee interpretazioni di Naos, strutture sacre incastonate in oro.

L’ingresso all’edificio, con un pilastro centrale alto tre piani, si ispira infatti ai templi egizi, caratterizzati dall’enfasi della soglia.

“La morfogenesi del progetto di The House of Egypt nasce da questo desiderio di abbracciare questa complessità, di traslitterare questa molteplicità di sovrapposizioni territoriali. Progettando un progetto di una federazione di queste diverse identità, miriamo a una rappresentazione fisica e simbolica delle 42 province dell’antico Egitto. Una sintesi dei diversi territori federati in un unico edificio, la rappresentazione fisica di una singola entità e l’ampio pannello dell’identità egiziana. Il concetto è definito in modo trasversale durante l’esperienza; All’interno di questo edificio, miriamo a traslitterare un paesaggio territoriale interno in cui queste province sono rappresentate e declinate dai rispettivi mestieri locali, varie attrezzature, mobili, sculture, decorazioni, luci, identità grafica, oggetti e dipinti specifici per l’identità di ciascuno dei nomes. Per aumentare queste proprie identità, a ciascuno verrà fornito il proprio emblema totemico; falco, coccodrillo, cobra, gazzella, sicomoro, ecc…”La città d’oro”, la città d’oro è la definizione di una nuova identità egiziana, al crocevia di storia antica e contemporaneità, verso un’architettura fisica, mistica e senza tempo. Un viaggio attraverso le regioni e le province dell’Egitto, dove storia e mitologia si fondono con gli usi più contemporanei”, afferma ancora Stephane Malka.

 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II