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Bimba giù dal balcone: indagato resta in carcere

Lanciò una bimba giù dal balcone: l’indagato resta in carcere. Doveva essere scarcerato martedì 12 aprile per decorrenza dei termini di custodia cautelare l’uomo che lo scorso mese di gennaio fece volare dal balcone del quinto piano la piccola Fatima uccidendola.

I giudici hanno preferito tenerlo in carcere in quanto c’era la possibilità che intendesse partire per la Tunisia.

La Procura di Torino chiede ed ottiene un nuovo provvedimento restrittivo

Per evitare una possibile fuga la procura di Torino chiede ed ottiene un nuovo provvedimento restrittivo a carico di Azhar Mohssine.
Il 32enne è sospettato di avere gettato la piccola Fatima, di 3 anni e mezzo, dal balcone di casa al quinto piano di una palazzina del centro storico. Il titolo di reato è cambiato: da omicidio colposo a omicidio volontario.

Bimba giù dal balcone: l’autopsia conferma l’ipotesi di omicidio volontario

Secondo l’autopsia, la piccola Fatima non sarebbe scivolata dalle braccia di Azhar Mohssine, il compagno della madre attualmente in carcere.

Agli inquirenti aveva detto che la piccola era morta a causa di un tragico incidente, sfuggendo alla sua presa mentre giocava a “vola vola”.

Secondo gli accertamenti del medico legale Roberto Testi, la piccola sarebbe stata quantomeno lanciata con forza dall’uomo. Non sarebbe dunque scivolata dalle braccia del patrigno, ma nell’ambito del gioco potrebbe esser stata sollevata con troppa forza.

Il gioco, infatti, presuppone che la bimba di 3 anni fosse stata lanciata verticalmente poco più sopra la testa del patrigno, mentre secondo i primi riscontri la traiettoria della caduta è più larga di quella derivante da un incidente di questo tipo.