venerdì 26 Aprile, 2024
11.2 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Alessio e Simone Scalamandrè condannati per l’omicidio del padre violento

La Corte di assise di Genova ha condannato Alessio e Simone Scalamandrè, 30 e 22 anni, a scontare rispettivamente 21 e 14 anni di reclusione per il reato di omicidio volontario in concorso aggravato dal vincolo di parentela ai danni del padre. Pasquale Scalamandrè infatti venne ucciso il 10 agosto 2020 al culmine di una violenta lite nel quartiere di San Biagio a Genova. Secondo quanto stabilito dagli inquirenti l’uomo, già indagato per maltrattamenti ai danni della madre dei ragazzi, si era recato dai figli per chiedere di ritirare le accuse nei suoi confronti in vista del processo che si sarebbe tenuto poco dopo. Poi lo scoppio dell’accesa discussione, i figli lo colpiscono ripetutamente con un martello causandone la morte.

Inizialmente il pm Francesco Cardona aveva chiesto per Alessio e Simone Scalamandrè 22 e 21 anni di carcere. Per questo il difensore del primo aveva sollevato la questione della legittimità costituzionale dell’articolo di legge previsto dal cosiddetto Codice Rosso che impedisce che le attenuanti eccedano le aggravanti nel caso di vincolo di parentela. Nel calcolo della pena del minore dei due fratelli, è stato applicato l’articolo 114 del codice penale che fa riferimento al contributo minimo dell’imputato nella commissione di un reato come una delle poche attenuanti che consente una riduzione della pena.

I due ragazzi, che hanno assistito silenziosi e composti alla lettura della sentenza da parte del giudice Massimo Cusatti, sono usciti dal palazzo di giustizia insieme ai loro legali che attendono le motivazioni per fare appello. Soddisfatti gli avvocati di parte civile Stefano Bertone, Irene Rebora e Greta Oliveri: “Sentenza che rafforza la nostra convinzione sul fatto che i due imputati in maniera fredda e calcolata abbiano ucciso il loro padre”.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.