Il 13 Aprile 1895 furono ritrovati i resti della villa romana di Lucio Erennio Floro.
La villa era stata sepolta dall’eruzione del Vesuvio avvenuta nel ‘79 e rientra in una campagna di scavi più ampia in cui fu rinvenuto anche il magnifico Tesoro di Boscoreale.
I primi scavi nella zona di Boscoreale risalgono al 1700, ma furono più volte interrotti in quanto i reperti trovati sembravano non valere il costo dello scavo.
Una nuova fase di scavi inizia nel 1876, portando alla luce una serie di ville rustiche, costruzioni di piccole dimensioni con zone dedicate alle attività agricole e alcuni vani per la residenza del proprietario che invece erano finemente decorati.
Lo scopo degli scavi era quello di recuperare suppellettili e decorazioni, sia parietali che pavimentali, da trasportare poi in musei oppure per essere oggetto di collezioni private.
Gli scavi, però, furono nuovamente interrotti per riprendere tra il 1894 e il 1895. Il 13 aprile del 1895 viene riportata alla luce una delle ville più lussuose e più artistiche dell’epoca.
Il nome del patrizio che fece costruire questa ricca dimora, tra il 30-40 a. C., non è noto, ma le opere d’arte rinvenute fanno supporre che fosse appassionato di musica e di sport. In molte delle pitture rinvenute, infatti, sono rappresentate gare di atleti e di musici; su di una parete si vede, inoltre, anche la “table des jeux” carica di premi, di corone d’oro e di attrezzi agonistici.
In un primo momento, si pensò che al momento dell’esplosione la villa fosse di proprietà di Publio Fannio Sinistore, in quanto venne rinvenuto un vaso riportante questo nome .
Venne però rinvenuto, in seguito, un timbro di bronzo, in una delle camere, che suggerisce un altro nome, quello di Lucio Erennio Florio.
Quando l’eruzione del ’79 spazzò via tutto con la sua furia, la villa era in riparazione. Si può ipotizzare che il terremoto del ’63 abbia creato danni all’abitazione, infatti la sala da bagno era in rifacimento e si stavano trasformando le camere da letto. Solo la villa rustica era abitata ma dappertutto erano stati tolti i mobili e gli oggetti minuti.
Un esempio è il Peristilio, dove è stato trovato un piedistallo di marmo sprovvisto della sua statua.
La villa è oggi nota per le pitture parietali di II stile, risalenti cioè al 50-40 a. C.. Queste pitture adornavano le pareti con vedute prospettiche, soggetti mitologici e immagini di divinità.
Gli affreschi, però, furono fatti asportare e incorniciare per essere poi venduti all’asta. Solo una piccola porzione è rimasta nella terra natía ed è esposta al MANN, mentre altri sono oggi esposti al Metropolitan Museum di New York, al Louvre ed in parte al Musèe royal di Morlanwelz in Belgio.