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Ucraina, bombe su ospedale pediatrico: bambini bloccati sotto le macerie

Dalla città portuale di Mariupol, sotto assedio ormai da giorni, non arrivano buone notizie: un attacco missilistico russo ha colpito un ospedale pediatrico. Ciò è quanto dichiarato dal consiglio comunale su Facebook: “le forze di occupazione russe hanno sganciato diverse bombe sull’ospedale pediatrico. La distruzione è colossale“, scrivono i funzionari in un post.

Il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryshchenko, descrive una situazione tragica per i civili nella città portuale nel sud-est dell’Ucraina: “Le truppe russe continuano a bombardare la città colpendo i civili con missili e artiglieria“.

Continua, poi: “Ogni giorno l’inumanità russa aumenta. Abbiamo subito circa 16 ore di bombardamenti consecutivi in aree residenziali“.

Per ora non si hanno notizie certe sul numero di feriti e vittime. Il capo dell’amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko ha riferito che: “Il reparto maternità nel centro della città, il reparto pediatrico e il reparto di terapia dell’ospedale sono stati tutti distrutti in un raid aereo russo su Mariupol“. I feriti sono stati evacuati in un ospedale vicino.

Anche il presidente Zelenski ha commentato il tragico avvenimento: “I russi hanno bombardato un ospedale pediatrico di Mariupol, distruggendolo. Attacco diretto delle truppe russe all’ospedale di maternità. Gente, bambini sono sotto le macerie. Atrocità“.

L’esodo della popolazione ucraina dal Paese continua. Solo oggi le autorità hanno tentato di aprire 12 nuovi corridoi umanitari ma, secondo fonti ucraine, quello a Mariupol sarebbe stato attaccato da carrarmati russi. Zelenski ha riportato: “Le truppe russe non hanno cessato il fuoco. Nonostante tutto, ho deciso di inviare un convoglio di veicoli a Mariupol, con cibo, acqua, medicine ma gli occupanti hanno lanciato un attacco di carri armati esattamente dove doveva passare questo corridoio“.

Ieri, 10 marzo, quasi 111.000 persone hanno attraversato il confine di stato dell’Ucraina nella parte occidentale. Quasi 94.000 persone hanno lasciato il Paese, 67.000 di loro sono partite per la Polonia, riportano le guardie di frontiera.

 

 

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.