venerdì 26 Aprile, 2024
11.2 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

La tragica storia di Tanya, bambina di 6 anni morta di sete a Mariupol

Continua l’assedio a Mariupol, città dell’Ucraina sudorientale tragica protagonista degli episodi più cruenti del conflitto contro le armate russe. In una delle tante abitazioni rase al suolo dai raid aerei è stato trovato accanto al cadavere delle madre il corpo di Tanya, 6 anni, morta sola, disidratata, intrappolata nella prigione di macerie del palazzo dove abitava. La sua storia è stata raccontata dal sindaco di Mariupol Vadym Boychenko in lungo messaggio su Telegram.

Un altro bambino è morto per l’assedio della nostra città. La causa della morte è la disidratazione – inizia così il primo cittadino –  Il mio cuore è pieno di dolore e di odio per i nazisti che hanno bloccato la nostra Mariupol”. Da giorni infatti la città è senza acqua, elettricità e rifornimenti, con bombe che cadono di continuo e hanno colpito anche l’ospedale pediatrico. Una vera tragedia“.

Dietro questa storia – continua il sindaco – c’è la vita di Tanya, 6 anni, che abbiamo tirato fuori dalle rovine della casa esplosa a causa di un bombardamento russo. È morta anche la madre. Non possiamo dire per quanto tempo la nostra piccola e forte cittadina di Mariupol abbia combattuto per la sua vita. Non possiamo immaginare quanta sofferenza abbia dovuto sopportare una bimba innocente. Negli ultimi minuti della sua vita era sola, esausta, spaventata, terribilmente assetata. Questa è solo una delle tante storie di Mariupol che è assediata da 8 giorni. Gli occupanti russi hanno cinicamente privato mezzo milione di abitanti di Mariupol di acqua, elettricità, riscaldamento e comunicazioni. Hanno lasciato le persone fuori dal mondo esterno. Una catastrofe umanitaria”.

La vita dei bambini è stata stravolta dall’invasione, la loro quotidianità distrutta dalla brutalità dei bombardamenti. Tanya è solo l’ultima di una lista di bambini strappati alla vita dalla guerra. Ad oggi sono più di 50 quelli caduti tra le vittime del conflitto.

Mentre a una distanza di mille e cinquecento chilometri da Mariupol, a Varsavia o Budapest, a Monaco o a Parigi, i bambini vanno a scuola, nella nostra città sono privati di tale opportunità. Più precisamente gli occupanti li hanno privati di tutto. Spietatamente e cinicamente. Ai bambini stanno rubando un’infanzia pacifica. Tuttavia possiamo ancora salvare il loro futuro. Mariupol deve essere riaperta. È urgente aprire un corridoio umanitario e salvare mezzo milione di abitanti di Mariupol. Gridiamo più forte che possiamo affinchè la comunità mondiale decida di chiudere il cielo sull’Ucraina. Non riporterà indietro la nostra cara Tanya, ma proteggerà la vita di migliaia di bambini in Ucraina” ha poi concluso il sindaco.