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Piero Gobetti: un intellettuale senza tempo

Piero Gobetti nacque il 19 giugno 1901. Il suo intenso lavoro culturale, seppur durato poco, ha fortemente condizionato la storia politica e culturale italiana.

  Antifascista militante e intransigente, fondò e curò riviste come “Energie Nove”, “La rivoluzione liberale” e “Il Baretti”, confrontandosi con i grandi movimenti storici del suo tempo.

Piero Gobetti si fece conoscere soprattutto per quella concezione di stampo liberale che contraddistinse la sua breve vita.

Nelle numerose opere pubblicate dal filosofo e giornalista torinese, non si parla semplicemente di politica, almeno non in senso stretto e come hanno sottolineato gli studiosi di Gobetti, “Chi si aspetta, leggendo i suoi scritti, di trovare concezioni politiche canoniche e sistematiche, sbaglia di grosso”.

Un impegno sociale e culturale nato quando Gobetti aveva solo diciotto anni: fondó nel 1918 la sua prima rivista “Energie nove”, coinvolgendo amici, parenti e la futura moglie, Alda Prospero. Fu quello il punto di inizio di tutto. Fulcro dell’attività anzitutto sociale che l’intellettuale desiderava portare avanti, diffondere, far conoscere, della quale voleva parlare liberamente, senza vincoli.

L’idea iniziale era quella di seguire la politica del movimento salveminiano, nel quale Gobetti aveva intravisto aria di cambiamento. Fallito il progetto politico, due anni dopo, chiuse anche la rivista fondata nel 1918, a causa di una pressante insoddisfazione.

Piero Gobetti: l’attenzione alle classi sociali 

Ebbe inizio un periodo di silenzio, durante il quale il filosofo e pensatore italiano, sul quale ancora oggi si dibatte, si dedicó ad un profondo lavoro di riflessione. Provó a capire, come egli stesso dirà successivamente, quali fossero i reali problemi della società italiana, dal Risorgimento al Fascismo.

In questo processo di maturazione si rese conto dell’importanza delle classi sociali. Capì quanto fosse fondamentale coinvolgere i lavoratori nel tessuto sociale di una realtà. I movimenti operai dovevano diventare parte integrante della società moderna, affinché si avvisare una netta modernizzazione in ambito politico e occupazionale.

Nella sua breve vita, ebbe rapporti con personalità di spicco della cultura italiana, come Luigi Einaudi, Benedetto Croce e Gaetano Salvemini, punti di riferimento importantissimi.

Saggista e autore di numerosi scritti culturali e politici pubblicati in Italia ma anche all’estero, simbolo del liberismo,  vicino alle classi umili e agli operai, Gobetti, nato il 19 giugno del 1901, rappresenta una personalità di spicco in ambito culturale e politico.

Una vita breve la sua, come è stato più volte ribadito dagli studiosi e dagli storici che ancora ne discutono le opere, probabilmente “punito” per le idee troppo liberali, per essersi avvicinato al proletariato torinese, contro ogni dogma del tempo.

Una notte di giugno fu brutalmente picchiato da sconosciuti, da quelle ferite non si riprese mai più e decise di trasferirsi in Francia, dov’è seppellito.

Un intellettuale che lasció l’Italia, la sua patria, alla quale ha lasciato un patrimonio culturale, tra opere e articoli, inestimabile, dai quali probabilmente si può ancora trarre insegnamento.