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Palazzo Venezia, storia ed arte di Napoli

Tra gli imponenti e sfarzosi monumenti di Napoli, si distingue lo storico Palazzo Venezia, testimone di una storia illustre. La costruzione fu donata da re Ladislao II d’Angiò Durazzo alla Serenissima Repubblica di Venezia nel 1412, allo scopo di fungere da abitazione per i consoli veneti a Napoli.

Palazzo Venezia, la testimonianza di un antico passato

Il Palazzo Venezia di Napoli, fratello maggiore del più famoso Palazzo Venezia di Roma, è stato per circa 400 anni la sede dell’ambasciata veneta nel regno di Napoli.

Dal rinvenimento di un antico diploma è possibile leggere l’ubicazione del palazzo. Stando allo scritto, era posto nei pressi del giardino della chiesa di San Domenico Maggiore e sulla via pubblica; quest’ultima, oggi comprende il tratto di Spaccanapoli dedicato a Benedetto Croce.

Dalla descrizione del documento, nello specifico un diploma di concessione, si inferisce che il palazzo avesse un’estensione che andava dal convento di San Domenico fino ai terreni sui quali, nel 1512, viene edificato Palazzo Filomarino.

Il palazzo visse il momento di massimo splendore tra il XV secolo e il XVI secolo, ma dalla metà del Cinquecento, cadde in rovina, tanto che Giuseppe Zono, su ordine del senato veneto, ottenne il compito di riportarlo all’antico splendore ed abbellirlo nel 1610.

Zono dispose la presenza di una lapide in latino sul restauro effettuato. Il palazzo, è ristrutturato nel 1646 da Pietro Dolce, come dimostra un’altra lapide situata nel cortile. Dopo il terremoto del 5 giugno 1688 il palazzo, danneggiato dall’evento, è ristrutturato da Antonio Maria Vincenti. Ancora, un’ ulteriore lapide ricorda una revisione successiva operata da Cesare Vignola; mentre una iscrizione afferma che lo stesso Vignola è incaricato dalla repubblica di San Marco di modificare il giardino pensile.

Nel 1816 il palazzo è ceduto dall’Impero austriaco al giurista Gaspare Capone; questi inserì un’altra lapide per ricordare l’ennesima revisione, volta ad adattare la struttura all’ arte del tempo. Tra le tante modifiche, sulla volta dell’androne fu dipinto lo stemma del marchesato dei Capone.

Una costruzione che esalta l’arte napoletana

Particolarmente importante è il cortile, preceduto da un atrio a volta ribassata sulla quale è visibile il sopracitato stemma. Nel cortile vi è una struttura a tre archi: quello centrale presenta un profilo che delimita l’ingresso alle scuderie.

Una testimonianza storica nel cuore di Napoli, che mantiene inalterata l’antica bellezza.