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Svolta nel processo per l’omicidio Mollicone: Franco Mottola accusato di pedopornografia

Sembrerebbe esserci stata una svolta nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone, la 18 enne assassinata il primo giugno 2001 in provincia di Frosinone. L’ex maresciallo dei Carabinieri Franco Mottola, già accusato di essere l’autore del delitto, è finito sotto indagine per il reato di pedo-pornografica.

A comunicarlo il PM Maria Carmen Fusco congiuntamente al vicebrigadiere dell’arma Luigi Giobbe, chiamato a testimoniare per aver analizzato i file contenuti nella memoria del telefonino di Mottola. Su oltre 30 mila immagini visionate, Giobbe ha dichiarato di averne trovate dieci di interesse investigativo. In più è stato rinvenuto un contenuto video che immortala un uomo che colpisce una donna alla testa e delle foto che ritraevano Yara Gambirasio, la 13 enne di Brembate di Sopra assassinata il 26 febbraio 2011.

La magistratura ha dichiarato fondamentale questa dichiarazione ai fini della profilazione della personalità dell’imputato.

L’omicidio di Serena Mollicone è avvenuto in caserma

Franco Mottola insieme al figlio e la moglie sono accusati di essere gli assassini della 18enne ciociara. Dopo anni dal ritrovamento del cadavere gli inquirenti hanno concentrato le indagini nella caserma dei Carabinieri, dove Simona è stata vista entrare il giorno del delitto. Secondo l’accusa infatti la ragazza sarebbe stata sbattuta violentemente contro la porta dell’alloggio dei Mottola e poi trascinata nel bosco, luogo del ritrovamento del cadavere.

Numerose sarebbero le prove a sostegno di questa tesi. Diversi frammenti di legno e colla sono stati trovati sui capelli e sul cranio della donna. Oltre a delle tracce di vernice della caldaia dell’abitazione dei Mottola rinvenute sul nastro adesivo utilizzato per legare il sacchetto di plastica intorno alla testa della 18 enne.

Serena avrebbe voluto denunciare per droga Marco Mottola questo avrebbe generato la furia omicida del padre Franco.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.