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Movimento femminista italiano: il 6 dicembre 1975 la prima manifestazione nazionale

Esattamente quarantasette anni fa, il 6 dicembre 1975, si svolse Roma la prima manifestazione nazionale del Movimento Femminista italiano.

Il corteo si svolse in un momento particolare, in quanto erano passati appena tre mesi da uno degli episodi, ancora oggi considerato, tra i più drammatici della cronaca italiana, il massacro del Circeo. Due ragazze, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, vennero violentate e massacrate di botte da tre ragazzi della ‘Roma bene’. Una di queste, la Lopez morì, mentre Donatella Colasanti sopravvisse e denunciò gli stupratori.

Ancora oggi chi all’epoca c’era, ricorda le foto in prima pagina della Colasanti ritrovata in un portabagagli moribonda. Le due avevano appena 19 e 17 anni.

Il massacro del Circeo fu forse il primo fenomeno mass-mediatico, che ebbe un fortissimo impatto sull’opinione pubblica e su quello che era il nascente movimento femminista.

Per questo motivo la marcia del partito femminista avvenuta il 6 dicembre 1975 si inquadra anche in un contesto storico particolare. Questa segue il referendum sul divorzio del 1974 che aveva rappresentato una svolta di enorme portata per una società fino ad allora dominata dal cattolicesimo.

Quindi si giunse alla riforma del diritto di famiglia del 1975 che asseriva che i coniugi hanno diritti e responsabilità uguali di fronte alla legge. Il processo culminò poi il 22 maggio 1978 con la legge 194 che rende l’aborto libero e gratuito. Tale legge permette alle donne di accedere a strutture pubbliche o a ospedali, con la costituzione dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne.

Movimento femminista

Dal 1970 al 1980 il movimento femminista in Occidente comincia a porsi obiettivi rivoluzionari, sia negli Stati uniti, in Francia, Germania, Italia, ecc.

Il segnale viene dato, sempre negli Usa, nel 1969 dall’uscita del libro di Kate Millet, Sexual politics, considerato il portabandiera della corrente radicale del femminismo, secondo la quale i rapporti tra i sessi sono rapporti di potere e il patriarcato tuttora vigente è un sistema di oppressione contro le donne.

Negli anni anni Settanta il movimento femminista ha lottato per la conquista di più ampi diritti civili che hanno portato in Italia all’introduzione del divorzio nel 1970, alla modifica del diritto di famiglia nel 1975, all’istituzione dei consultori familiari, alla legge sulle pari opportunità, alla liberalizzazione dei contraccettivi e all’approvazione della legge che regola l’aborto nel 1978, alla costituzione dei Centri antiviolenza e alle Case delle donne.