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Manovra economica 2019: l’UE invia lettera all’Italia

La manovra economica che il governo Lega-M5S si prefigge di attuare per l’anno 2019 è, da quando venne proposta all’Europarlamento, sotto i riflettori del Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, nonché delle alte cariche dell’UE.

Tra questi gran rilievo sta assumendo Pierre Moscovici, ex ministro delle Finanze francesi ed attuale Commissario europeo per gli Affari Economici e Monetari. A lui Juncker ha delegato il mandato di consegna di una missiva contente tutte le perplessità che l’Europa nutre nei confronti della suddetta manovra economica.

L’incontro s’è tenuto nel pomeriggio di oggi in via XX Settembre a Roma tra Moscovici e Giovanni Tria, nostro attuale ministro dell’Economia. Un ulteriore impegno in vesti d’ambasciatore è stato concesso a Moscovici: incontrerà il premier Giuseppe Conte.

“Noi ovviamente risponderemo alle osservazioni critiche. Siamo rimasti d’accordo con Moscovici che incontreremo lui e Juncker nelle prossime settimane. Continueremo a discutere con l’Unione Europea circa la bontà delle intenzioni della nostra manovra economica”.

Serena e al contempo piccata la risposta del Presidente della Commissione Europea: ” Non ci sono pregiudizi sull’Italia ma non sarà concessa ulteriore flessibilità, grazie alla quale questa manovra ha avuto inizio”.

Si ricorda che la manovra economica 2019 voluta dal governo giallo-verde si prefigge di introdurre il reddito di cittadinanza, abbassare l’età pensionabile introducendo il concetto di raggiungimento della “quota 100“, la sterilizzazione degli aumenti dell’Iva (già a partire dal 1° gennaio 2019), nonché flat tax e pace fiscale al 20% con tetto di euro 100.000 (aliquota al 20% per compensare gli arretrati di coloro che hanno già presentato la dichiarazione dei redditi).

Nonostante il premier Conte sia fiducioso e trovi la manovra “bella” il rischio di metterla in atto sta nel fatto che, in caso di fallimento, l’Italia non avrebbe più possibilità alcuna di evitare l’intervento della Troika che porterebbe il Paese in una situazione drammatica, simile a quella della Grecia, dal momento che si vedrebbero ridotti a dismisura i titoli italiani quotati in Borsa e si configurerebbe realmente un rischio di default.

Già nel pomeriggio odierno, con lo spettro della prefigurazione della manovra , sono stati raggiunti i 320 punti base di spread nei confronti dei titoli di stato tedeschi, picco negativo della Borsa per l’Italia che non si vedeva dal lontano 2013, in piena crisi economica.

“E’ comprensibile che ci siano delle reazioni avverse alla manovra”- spiega il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte- “ci aspettavamo delle osservazioni critiche, ma stiamo lavorando per il bene degli italiani e per uscire dalla crisi”.