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Il Papa consacra Russia e Ucraina tra le ombre del terzo segreto di Fatima

Alle 18:30 Papa Francesco ha tenuto una lunga preghiera di consacrazione di Russia e Ucraina alla Madonna di Fatima. Il pontefice si è concentrato sul conflitto in atto tra i due paesi:

Ecco tua madre. Madre, desideriamo adesso accoglierti nella nostra vita e nella nostra storia. In quest’ora l’umanità, sfinita e stravolta, sta sotto la croce con te. E ha bisogno di affidarsi a te, di consacrarsi a Cristo attraverso di te. Il popolo ucraino e il popolo russo, che ti venerano con amore, ricorrono a te, mentre il tuo Cuore palpita per loro e per tutti i popoli falcidiati dalla guerra, dalla fame, dall’ingiustizia e dalla miseria” questa la parte conclusiva.

Il papa e il terzo segreto di Fatima

La Russia che si deve convertire “altrimenti spargerà i suoi errori per il mondo” portando a persecuzioni. Bergoglio consacra alla Madonna Russia ed Ucraina, coinvolte in una guerra su cui aleggia la minaccia nucleare, è Fatima, con il suo terzo segreto, che torna alla mente e suscita un vago senso di preoccupazione. Papa Francesco, questo pomeriggio, denuncia di sentire una sensazione di “impotenza” ma poi si affida alla Madonna che cambiò la Storia: è in fondo la storia di Fatima, segreto dei pastori, verità negata ai potenti e ai sapienti e rivelata ai piccoli e agli umili. Era il 1917: 13 luglio la Madonna rivelò a tre piccoli cenciosi di un villaggio portoghese un Segreto diviso in tre parti:

Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre“.

I primi due vennero rese note nel 1942, mentre l’ultima è stata comunicata soltanto nel 2000, per decisione di Papa Wojtyla, con un commento dell’allora cardinale Joseph Ratzinger. 
Il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio“.