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Il 9 settembre ci lasciava il grande Lucio Battisti

Oggi non possiamo non celebrare uno dei più grandi cantautori della musica italiana. Generazioni di giovani italiani sono cresciuti con la sua musica. Riservato, perfezionista, Lucio Battisti nella sua carriera ha venduto più di 25 milioni di dischi. E ancora oggi le sue canzoni sono attuali e risuonano nelle radio italiane.

Lucio Battisti ha rivoluzionato la forma della canzone tradizionale e melodica, spesso combinandola con sonorità e ritmi tipici di svariati generi, riuscendo costantemente a rinnovarsi e ad addentrarsi con versatilità ed eclettismo nel blues, rock, pop, latino, arrivando a toccare la new wave, la disco music, il soul, il folk. Nell’anniversario della sua morte, avvenuta il 9 settembre 1998, non possiamo che onorarlo.

Lucio Battisti nacque a Poggio Bustone (Rieti) il 5 marzo 1943 in una famiglia di umili origini. Suo padre era impiegato, la mamma casalinga. Aveva una sorella, Albarita. Già da bambino Lucio mostrava un carattere molto mite, riservato e tranquillo. Dopo il diploma come perito industriale, inizia a mostrare la sua passione per la musica.

Inizia a suonare la chitarra in una band di ragazzi, “I Mattatori”. Decide poi di viaggiare, facendo delle esperienze musicali all’estero, in particolare in Germania e in Olanda col gruppo musicale “I Satiri” di cui faceva parte. Poi il primo ingaggio che Battisti ottiene come solista, al Club 84 di Roma.

Da quell’esperienza Lucio capisce che è più interessato a suonare e cantare come solista piuttosto che in gruppo e decide di tentare la fortuna trasferendosi nella capitale della musica: Milano.

Nel 1964 compose insieme a Roby Matano le sue prime canzoni, per poi approdare al primo 45 giri, “Per una lira“. Il fatto curioso è che i produttori decisero di non mettere il suo volto in copertina perchè ritenuto di scarso “appeal”. Così lo mostrarono a figura intera, di spalle, abbracciato a un ragazza.

Nel 1965 l’incontro determinante con Giulio Rapetti tra i più noti “parolieri” del panorama italiano, sotto lo pseudonimo di Mogol. I due trovano una giusta forma di simbiosi che durerà anni, nei quali insieme scriveranno alcuni capolavori della musica leggera italiana.

Nel 1968 con “Balla Linda” Lucio Battisti partecipa al Cantagiro. L’affermazione decisiva arriva nell’estate seguente, al Festivalbar, con “Acqua azzurra, acqua chiara”.

Poi gli anni del successo, gli anni ’70 e gli ’80, dove scrisse alcuni capolavori come “La canzone del sole” e “Anche per te”. Da quel momento in poi solo grandissimi successi, tutti al primo posto nelle classifiche.

Inoltre, forse non tutti sanno, che Battisti è stato anche autore per altri, editore e discografico, distribuendo successi per Patty Pravo, Mina, il complesso Formula Tre.

Ricordiamo alcuni titoli delle sue canzoni più ascoltate come: “Il mio canto libero”, “Con il nastro rosa”, “I giardini di marzo”, “Si, viaggiare”, “Fiori rosa, fiori di pesco”, “Mi ritorni in mente”.

Un uomo tranquillo, un artista eccezionale. La morte, avvenuta il 9 settembre del 1998 a Milano, è ancora avvolta nel mistero.

Sebbene l’artista fosse stato ricoverato  presso l’ospedale San Paolo il 29 agosto, non si sa di preciso come sia deceduto. Questo perchè si è deciso di non rendere pubblico il suo bollettino medico.

Come avrebbe voluto lui, un uomo riservato, semplice, umile. Ma grande nella sua scrittura, nella sua poetica. Non ci resta che dire…Grazie Lucio per averci fatto sognare!

 

Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.