Il 26 dicembre del 1963 moriva Titina De Filippo, figlia dell’attore e commediografo Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo, sorella maggiore di Eduardo e Peppino De Filippo.
Un nome quello di Titina De Filippo che continua ad essere vivo nella memoria di chi la ricorda con affetto e con stima, immortale, che indica la grandezza di una donna la cui immensa bravura ha rappresentato la linfa vitale del teatro napoletano.
Nel 1922, Titina, all’anagrafe Annunziata, sposò Pietro Carloni, anch’egli nome noto. Lo stesso anno si consolida l’unione che dà vita al sodalizio con i due fratelli: Peppino ed Eduardo De Filippo.
Nasce così il Teatro dei De Filippo, quello che porterà in scena opere memorabili e tuttora immortali.
Sin da piccola, Titina De Filippo, morta il 26 dicembre del 1963, mostra un’accentuata propensione per la recitazione, consolidata anche grazie all’unione con i fratelli, con la quale riuscì a conquistare la fiducia di importanti volti della recitazione italiana.
Avviata alla carriera teatrale, debuttò sui palcoscenici da bambina interpretando principalmente ruoli maschili nella compagnia del padre: il debutto avvenne nella parodia dell’operetta La geisha.
Attrice, autrice di commedie, ma anche pittrice, Titina rappresenta l’ago della bilancia tra i fratelli Eduardo e Peppino, i cui rapporti non erano sereni. Il suo debutto in palcoscenico fu da piccolissima, nel 1905 impersona Peppeniello in Miseria e Nobiltà al Teatro Valle di Roma.
Nel 1945, quando Eduardo e Peppino si divisero a causa di diversi contrasti, Titina De Filippo rimase con la compagnia di Eduardo con cui diede vita a veri e propri capolavori tra i quali l’indimenticabile Filumena Marturano, commedia scritta proprio per lei, si può dire “su misura”, e che contribuì in maniera esponenziale ad accrescere la sua fama.
Un personaggio complicato quello di Filumena, che però Titina De Filippo riuscì ad interpretare nel migliore dei modi, mescolando con naturalezza e spontaneità realtà, drammaticità e anche un pizzico di “amara ironia”.
“Il personaggio di Filumena mi è costato immensa fatica. Eduardo durante le prove, mi indicava la via per giungere a lei, perché mi incontrassi con la creatura del suo cervello e stringessi con lei un patto d’amore.”. Dichiarò l’attrice durante un’intervista. Nonostante ciò, quell’interpretazione è ancora oggi viva nel cuore di chi la ricorda.
Proprio durante una delle repliche di Filumena Marturano Titina De Filippo rischiò la vita, a causa di una stenosi mitralica, dovuta alla forte stanchezza. Da quel momento l’attrice napoletana dovette allontanarsi dalle scene prese una – pausa – durante la quale si dedicò alla pittura.
L’ultima apparizione cinematografica di Titina De Filippo, morta il 26 dicembre, fu nel film Ferdinando I re di Napoli del 1959, in cui recita insieme ai fratelli Eduardo e Peppino, per la prima e ultima volta insieme dopo la separazione del 1945
Per tanti spettatori di oggi, giovani e non, la sua immagine resta dunque legata alle opere da lei interpretati, ma anche ai tanti ruoli di notevole identità che ha sempre recitato con immemore bravura.
Della sorella, Eduardo, scrisse: “Titina non era bella, ma la sua bellezza la conosceva soltanto lei e la sapeva usare allo specchio, quando il volto di una donna bella, davvero bella, le chiedeva di essere come lei, per una sera”.