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Gran Ballo delle Rose al Museo Archeologico di Napoli

Il Gran Ballo delle Rose si terrà a maggio, da sempre considerato il mese delle rose, ma non solo perché rappresenta il culmine della fioritura di questo splendido fiore.

Per scoprirne il vero perché dobbiamo ritornare alla Roma tardo imperiale.

Durante la primavera nell’antica Roma si era soliti festeggiare la rinascita della vita e questi festeggiamenti si estendevano anche ai defunti.

Questi giorni di festa erano noti come Rosalia, delle commemorazioni popolari che avevano come tema la vita e la morte e la rosa ne divenne il simbolo.

Si usavano le rose per decorare le case, per fare ornamenti, venivano offerte e deposte nei luoghi di sepoltura, si aggiungevano nei banchetti.

Lo scrittore Ovidio considerava maggio il mese degli antenati.

I “maiores” erano, infatti, gli “adulti anziani” a cui gli antichi romani dedicavano questo mese da qui il nome di maggio.

Secondo gli antichi quindi, maggio è il mese in cui celebrare la vita e la morte, ricordare i defunti e il simbolo per eccellenza per farlo sono proprio le rose, fiore antico e unico nella sua bellezza.

Non dimentichiamo che le varietà antiche di rosa, a differenza di quelle moderne ibride, fiorivano una sola volta all’anno e fu proprio per questo che divennero metafora del tempo che scorre, della bellezza a cui segue il declino, dell’inevitabile caducità della vita.

Il Gran Ballo delle Rose

È proprio con questo scopo che la Società di Danza Parthenope realizzerà il Gran Ballo delle Rose che si terrà domenica 26 maggio alle ore 10.30 nel Salone della Meridiana del Museo Archeologico di Napoli.

Dame e cavalieri in abiti d’epoca danzeranno valzer, quadriglie, contraddanze e marce.

Brani d’opera e romanze a cura del soprano Leontina Alvano e del tenore Gianni Baiano.

La Società di Danza ha organizzato dal 1991 numerose ricostruzioni di balli dell’Ottocento in sale di palazzi storici, teatri e piazze di diverse città italiane ed europee.

I gran balli ottocenteschi sono ricostruzioni formali di balli del XIX secolo, dove i danzatori indossano costumi d’epoca e le danze sono ricostruite con correttezza filologica.

Il MANN

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) è uno storico ente museale, tra i più importanti della città partenopea.

Vanta il più ricco e pregevole patrimonio di opere d’arte e manufatti di interesse archeologico in Italia.

Esso è considerato uno dei più importanti musei archeologici al mondo se non il più importante per quanto riguarda la storia dell’epoca romana.

Il Museo è formato da tre sezioni principali: la collezione Farnese (proveniente da Roma e dintorni), le collezioni pompeiane (con reperti provenienti dall’area vesuviana, soprattutto delle collezioni borboniche) e la collezione egizia che, per importanza, si colloca nel mondo al terzo posto dopo quelle del Museo Egizio del Cairo e di Torino.

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.